A Francavilla Fontana la decisione del dirigente di un istituto cittadino: pantaloni e cravatta per i ragazzi, gonne e collant per le ragazze. Per protesta i genitori organizzano una raccolta firme
IC Alfieri Lante della Rovere, Roma © Ansa
Per alcuni una decisione bigotta e anche dispendiosa. Per altri una trovata felice, che ricorda le scuole anglosassoni. Di sicuro la decisione di Adelaide D'Amelia, preside del terzo istituto comprensivo di Francavilla Fontana, il "De Amicis - San Francesco", fa discutere in città e non solo. Da quest'anno gli alunni dovranno indossare pantaloni e cravatta, le ragazze gonne e collant. Molti genitori sono contrari e organizzano una raccolta firme per obbligare la dirigente al passo indietro.
La preside si difende - Assist agli stereotipi di genere o decisione che sensibilizza al rispetto del corpo femminile? I genitori dell'istituto comprensivo "De Amicis - San Francesco" di Francavilla Fontana, nel brindisino, propendono per la prima opzione, la preside Adelaide D'Amelia si giustifica invocando la seconda. Il dibattito è aperto dopo la decisione di quest'ultima di imporre pantaloni e cravatta ai bambini e gonne fino al ginocchio e collant alle alunne.
"Danneggia le famiglie" - I genitori lamentano anche i costi eccessivi imposti dalla nuova regola: 35 euro circa a bambino, rispetto ai 10 di un grembiule tradizionale, senza includere il ricambio e altri 20 euro per il maglione invernale. La preside invece la pensa in tutt'altro modo: "I costi delle divise saranno ammortizzati nel medio periodo, perché la gonna è lunga fino al ginocchio e ha l’elastico regolabile. Per i ragazzi, invece, potrebbe evitarsi il logo anche sulla camicia, preferendolo solo sulla cravatta". Quanto alla questione di genere, invece, la preside sottolinea che "la gonna indossata a scuola lascerà comprendere che il corpo femminile richiede profondo rispetto e ossequio della sua dignità e personalità".
Raccolta firme - Ma le ragioni della dirigente non hanno soddisfatto i genitori. Nemmeno la presa di posizione dell'assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Sergio Tatarano, che ha invitato la preside a cambiare idea, ha smosso la situazione. E così le famiglie hanno deciso di organizzare una raccolta firme di fronte all'istituto fissata per giovedì 17 settembre alle 19.