Aveva combattuto prima come militare in Somalia e Kosovo e poi contro la malattia, un tumore al sistema linfatico diagnosticato vent'anni fa
È morto a 50 anni Marco Diana, l'ex maresciallo dell'Esercito di Villamassargia, nel Sulcis, in Sardegna, considerato il simbolo della lotta all'uranio impoverito. Aveva combattuto prima come militare in Somalia e Kosovo e poi contro la malattia, un tumore al sistema linfatico diagnosticato vent'anni fa e contratto proprio nei teatri di guerra. Era ricoverato al Policlinico di Monserrato (Cagliari) da un paio di giorni e lì si è spento.
Diana è stato al centro di una battaglia estenuante contro l'uranio impoverito. Alcuni anni dopo le missioni in Somalia e Kosovo, al sottufficiale era stato diagnosticato un tumore al sistema linfatico e successivamente gli venne riconosciuta la causa di servizio e quindi la pensione, ma prima di ottenere il risarcimento ha dovuto combattere a lungo contro la burocrazia e contro quello Stato che, secondo lui, l'aveva abbandonato.
Nel 2013, dalla sua pagina Facebook aveva annunciato di dover vendere la casa per pagarsi le cure, un appello-denuncia che fece il giro d'Italia. Appena si è diffusa la notizia della sua morte, sono comparsi decine e decine di messaggi di amici, parenti ma anche di tante altre persone che hanno voluto salutarlo per l'ultima volta.