La bastardina Yuma ha subito una lesione al nervo sciatico dopo una sommaria diagnosi di displasia. Il Tribunale ha disposto 4500 euro di danni a favore della padrona: è una sentenza storica
La malasanità esiste anche per gli animali: Yuma, una cagnolina meticcia, ha infatti subito un intervento chirurgico sbagliato ad opera di due veterinari, che sono stati condannati a risarcire 4500 euro a Paola, la padrona della bastardina. Si tratta della prima sentenza che prevede un risarcimento in seguito ad un errore "sotto i ferri" a danno di un animale: il Tribunale Civile di Genova apre dunque a nuovi e interessanti scenari giudiziari.
Dopo una sommaria diagnosi di displasia, Yuma era stata sottoposta ad un'operazione chirurgica che le ha causato la lesione del nervo sciatico: la cagnolina non solo non appoggiava più la zampa posteriore, ma la girava completamente indietro. La proprietaria ha dunque fatto causa ai due veterinari responsabili dell'errore, sconfiggendo su tutta la linea il loro tentativo di difesa: l'avvocato dei due chirurghi ha cercato di far leva sull'equiparazione della cagnolina ad un oggetto di nessun valore, essendo Yuma una bastardina, dunque un animale non di razza.
La notizia dello storico verdetto è stata diffusa dall'Arca 2000, un'associazione che si occupa di casi di malasanità a danno di animali: i loro volontari hanno già raccolto 15000 firme per cambiare una legge vigente che prevede l'onere della prova a carico del proprietario nel caso in cui egli voglia dimostrare come il proprio animale abbia subito danni irreversibili dopo cure sbagliate. L'associazione, dopo la sentenza storica su Yuma, spera possa essere la volta buona per riempire un vuoto legislativo che continua a non tutelare i diritti degli animali.