Le violenze avvenute in un centro sportivo abbandonato a pochi passi dal Parco Verde nel mese di luglio del 2023
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Due condanne a 12 anni e 5 mesi e 13 anni e 4 mesi: è la pena inflitta dal giudice del tribunale di Napoli Nord al 19enne Giuseppe Varriale e al 20enne Pasquale Mosca, i due maggiorenni imputati per gli stupri ai danni di due cuginette di 12 e 10 anni a Caivano. La Procura di Napoli Nord aveva chiesto per i due imputati 11 anni e 4 mesi e 12 anni di reclusione. La sentenza, la prima su questa vicenda, è stata emessa al termine di una camera di consiglio di alcune ore.
I reati imputati ai due giovani, a vario titolo, erano violenza sessuale di gruppo, minaccia e diffusione illecita di contenuti sessualmente espliciti. Il giudice ha anche inflitto una provvisionale di 50mila euro immediatamente esecutiva, per le due piccole vittime, somma che dovrà essere erogata da ciascuno dei due imputati. Mosca e Varriale dovranno anche corrispondere 20mila euro per ciascuno dei genitori (mamma e papa') della più piccola delle due vittime. Disposta anche l'interdizione perpetua per entrambi gli imputati. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 30 giorni.
Sono "contenti" i genitori della più piccola delle vittime degli stupri avvenuti lo sorso anno a Caivano, dopo la lettura della sentenza. Lo ha riferito l'avvocato Clara Niola, che difende la madre della più piccola delle due cuginette vittime degli stupri. "Siamo soddisfatti dell'ottimo ed eccellente lavoro fatto in questo anno da parte della magistratura - ha spiegato Niola - sono sentenze che ci aspettavamo chiaramente rispetto alla gravità dei fatti di reato. È una sentenza equa ed equilibrata, ovviamente dobbiamo attendere 30 giorni per il deposito delle motivazioni per conoscere le argomentazioni logico-giuridiche che hanno indotto il giudicante a infliggere condanne più alte di quelle richieste dalla Procura".
I genitori della piccola, ha continuato l'avvocato Niola, "hanno sempre mantenuto un atteggiamento riservato e soprattutto si sono messi da parte proprio per evitare la mediaticità e consentire alla magistratura di lavorare serenamente. Sono contenti perché hanno raggiunto un primo tassello". Si attende ora la sentenza del processo dinanzi al Tribunale per i minorenni di Napoli che vede imputati altri tre giovani. "Ricordiamoci che in quella sede non ci sono né vincitori né vinti perché parliamo di minorenni - ha sottolineato la legale - c'è un vuoto, qualcosa che dev'essere colmato con l'attività sinergica da parte delle istituzioni, delle associazioni, della società, per far sì che fatti cosi gravi non verifichino più, soprattutto con il coinvolgimento di minorenni".