INTERCETTAZIONI E INDAGINI

Calabria, inchiesta sullo stadio di San Luca: l'ex sindaco arrestato dai carabinieri

Coinvolto anche un ex assessore, obblighi di dimora per 4 dirigenti della società di calcio. La Procura di Locri: "Emersa un'intesa collusiva tra l'amministrazione comunale e commercianti legati alla criminalità"

25 Gen 2025 - 17:38
 © Carabinieri

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I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato e posto ai domiciliari l'ex sindaco di San Luca, Bruno Bartolo, e un ex assessore alle Opere pubbliche, urbanistica e cooperazione, Francesco Cosmo. Ad altre quattro persone, dirigenti della società di calcio Asd San Luca 1961, sono stati notificati obblighi di dimora. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Locri su richiesta della Procura della Repubblica. I militari, nell'ambito di un'inchiesta sulla gestione dell'impianto sportivo, hanno anche sottoposto a misura interdittiva la società calcistica e a sequestro preventivo lo stadio comunale "Corrado Alvaro" di San Luca. 

Falso ideologico e turbata libertà degli incanti

 Le accuse agli indagati riguardano il reato di turbata libertà degli incanti e, nei riguardi dei due amministratori comunali, quelle di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, certificati e autorizzazioni amministrative. L'ex sindaco deve rispondere anche di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo in relazione alle disposizioni in materia di pubblica sicurezza. 

Bartolo, sindaco tra il 2019 e il 2024

 Bartolo era diventato sindaco del centro preaspromontano dopo sei anni di commissariamento e appuntamenti elettorali andati a vuoto. Il paese natale dello scrittore Corrado Alvaro è noto anche come la capitale dei sequestri e luogo d'innesco della faida tra famiglie culminata nella strage di Duisburg. Dopo l'esperienza di primo cittadino tra il 2019 e il 2024, Bartolo non aveva ripresentato la sua candidatura.

Nel mirino spazi pubblici area mercatale Santuario di Polsi e stadio

 Le condotte di reato, secondo quanto rilevato dall'inchiesta, sarebbero state commesse a partire da agosto 2022 fino a gennaio 2024 e sono correlate a due distinte vicende inerenti la prima all'assegnazione di spazi pubblici dell'area mercatale del Santuario di Polsi e la seconda alla concessione alla società Asd San Luca 1961 dello stadio comunale. 

Inquirenti: "Intesa collusiva"

 L'inchiesta avrebbe rivelato "una vera e propria intesa collusiva tra l'amministrazione comunale, nelle persone del sindaco e dell'assessore pro-tempore, e i commercianti" nell'area del santuario. Le indagini, attraverso l'acquisizione e l'analisi di una copiosa documentazione, corroborata da intercettazioni audio e video, hanno preso spunto da alcuni controlli amministrativi nei confronti di esercizi commerciali svolti a settembre 2022 in occasione della Fiera della Montagna, indetta dal Comune di San Luca e al Santuario di Polsi, realtà che oltre ad essere un importante luogo di culto mariano è stato storicamente legato alla 'ndrangheta nazionale e internazionale che in concomitanza con i festeggiamenti avrebbe tenuto riunioni e summit sulle strategie criminali delle cosche. 

Un valore simbolico, quello legato a questo luogo, riscontrato più volte in sede processuale e nel corso di numerose, e anche recenti, inchieste giudiziarie. In questo contesto, gli approfondimenti avrebbero portato alla luce "l'intesa collusiva" tra gli amministratori comunali e i commercianti. In particolare, secondo quanto emerso l'assessore, responsabile della procedura di assegnazione, anche con il concorso dell'ex sindaco, e ricorrendo ad atti falsi e istruttorie carenti, avrebbe assegnato spazi pubblici a soggetti legati o contigui alla criminalità organizzata sanluchese. 

Accordo fraudolento su concessione stadio

 In parallelo, le indagini hanno consentito di fare emergere un accordo fraudolento, tra il novembre 2023 e il gennaio 2024, con il quale, eludendo le procedure previste dalla legge, sarebbe stata assegnata la concessione dello stadio comunale di San Luca alla locale squadra di calcio. L'ex sindaco avrebbe anche rilasciato illegittimamente diverse autorizzazione, attestando falsamente il riscontro dell'agibilità dell'impianto sportivo. 

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