Nell'operazione "Quinta bolgia" eseguita dalla guardia di finanza è finito ai domiciliari l'ex parlamentare del centrodestra
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I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catanzaro hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere e 12 agli arresti domiciliari) e il sequestro di beni per un valore di dieci milioni di euro. Ai domicialiari anche l'ex deputato Giuseppe Galati, del centrodestra. Si tratta della conclusione dell'operazione "Quinta bolgia" condotta dal Procuratore Nicola Gratteri e dalla Dda di Catanzaro.
Giuseppe Galati, avvvocato catanzarese, è stato eletto prima con l'Udc, poi è passato con Forza Italia e, successivamente, con Ala. Alle ultime elezioni politiche di marzo, Galati si era candidato al Senato con la lista "Noi con l'Italia", ma non era stato eletto. E' stato sottosegretario alle Attività produttive dal 2001 al 2006 e all'Istruzione nel 2011 in tre governi Berlusconi.
Tra gli arrestati figurano anche l'ex direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, Giuseppe Perri, l'ex direttore amministrativo (fino all'ottobre 2017), Giuseppe Pugliese, e l'ex responsabile del Suem 118, Eliseo Ciccone. I tre sono accusati di plurimi episodi di abuso d'ufficio: avrebbero favorito un gruppo imprenditoriale 'ndranghetistico nella fornitura del servizio sostitutivo delle ambulanze del 118, continuando a prorogare l'affidamento dal 2010 al 2017 in assenza di una gara formale.
Dodici delle 24 persone coinvolte nell'operazione sono state condotte in carcere, mentre per le altre 12, tra cui Galati, sono stati disposti gli arresti domiciliari.