L'operazione congiunta di guardia di finanza, carabinieri e polizia ha portato al sequestro di beni per un valore di circa 25 milioni di euro
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Durante un blitz scattato all'alba e coordinato dalla Dda di Reggio Calabria sono stati eseguiti 48 provvedimenti di custodia cautelare (44 in carcere e 4 ai domiciliari). Le accuse, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, trasferimento fraudolento di valori, procurata inosservanza di pena e porto illegale di armi, commessi con l'aggravante del ricorso al metodo mafioso, cioè al fine di agevolare la 'ndrangheta.
L'operazione congiunta di guardia di finanza, carabinieri e polizia ha portato al sequestro di beni per un valore di circa 25 milioni di euro. Nel corso del blitz gli investigatori hanno eseguito anche numerose perquisizioni.
Dall'inchiesta che ha portato ai 48 arresti è emerso che le cosche della 'ndrangheta si erano infiltrate nel Comune di Taurianova negli appalti per le opere pubbliche. I fatti non si riferiscono all'amministrazione in carica, eletta nel 2015 dopo un periodo di commissariamento seguito al terzo scioglimento dell'Ente. Tra gli arrestati ci sono l'ex sindaco di Taurianova Domenico Romeo e l'ex assessore comunale Francesco Sposato.
L'inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, sviluppata nell'arco temporale 2012-2016 con distinte indagini della polizia e dei carabinieri, ha delineato gli assetti e l'operatività delle cosche Avignone - Zagari - Fazzalari - Viola cui sono collegati, con autonomia funzionale, i gruppi Sposato-Tallarida e Maio-Cianci attivi nell'area di Taurianova.
Sono state documentate intimidazioni ed estorsioni, il condizionamento nel campo edile e in quello alimentare, il controllo delle intermediazioni immobiliari, delle produzioni serricole e delle energie rinnovabili. Individuati anche i soggetti che hanno favorito la ventennale latitanza di Ernesto Fazzalari catturato dai carabinieri il 26 giugno 2016.