La Guardia di Finanza di Catanzaro ha scoperto che la ricerca non è mai partita. Fermato il docente universitario che l'ha avallata
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Volevano mandare in soffitta la benzina e sostituirla con un carburante per aerei "bioavio" ricavato dalle carcasse dei bovini macellati, da produrre in uno stabilimento a Lamezia Terme. Un progetto altamente innovativo della società Ilsap di Velletri che il ministero dello Sviluppo economico aveva finanziato con 11 milioni di euro di fondi europei e nazionali. Peccato che fosse soltanto una truffa per incassare i soldi pubblici.
Il progetto – Il carburante “bioavio” sarebbe stato utilizzato nell'aviazione civile e negli impianti di produzione di energia alimentati da turbine a gas. Sulla carta, avrebbe consentito di limitare il consumo di gasolio sugli aerei e ridurre così l'inquinamento e l'emissione di anidride carbonica.
Ricerca mai partita – La Guardia di Finanza di Catanzaro ha però scoperto che si trattava di una truffa per incassare i fondi pubblici. Fin dalle prime fasi delle indagini, è apparsa chiara l'inconsistenza del progetto. Durante alcuni controlli nello stabilimento di Lamezia Terme, i finanzieri hanno sequestrato i documenti relativi al progetto e hanno potuto constatare che non era stata avviata alcuna attività di studio o ricerca.
Una volta accertata la truffa, la vicenda è stata subito segnalata al ministero dello Sviluppo economico, che ha immediatamente provveduto a bloccare l'erogazione dei finanziamenti.
Coinvolto un docente universitario di Napoli – Anche un docente universitario di Napoli risulta coinvolto nell'inchiesta. Nominato esperto scientifico per la valutazione degli aspetti tecnici ed i contenuti innovativi del progetto dal ministero per lo Sviluppo economico, è accusato di aver promosso senza esitazioni l'assegnazione del finanziamento pubblico.
Le indagini hanno rilevato che il dipartimento universitario di cui faceva parte il docente ha effettuato per la Ilsap alcune consulenze per un valore totale di 660.000 euro.
Secondo i finanzieri, inoltre, il docente avrebbe beneficiato personalmente del suo coinvolgimento nel progetto della Ilsap, ricevendo somme di denaro confluite nei suoi conti personali.