Lo ha stabilito il giudice monocratico del Tribunale di Paola: è il massimo della pena
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Quattro giovani imputati dell'uccisione del cane Angelo, avvenuta a Sangineto, in Calabria, nel novembre scorso, sono stati condannati a un anno e quattro mesi di reclusione ciascuno, il massimo della pena. Lo ha stabilito il giudice monocratico del Tribunale di Paola, Alfredo Cosenza, nei confronti di Giuseppe Liparoto, Nicholas Fusaro e Francesco e Luca Bonanata, accusati anche di avere sottoposto l'animale a sevizie.
Il giudice, riporta l'Ansa, ha anche disposto che i quattro imputati svolgano attività di volontariato per sei mesi in un canile municipale, condannandoli anche a risarcire duemila euro a ciascuna delle venti associazioni che si sono costituite parte civile nel processo. Soddisfazione per la sentenza è stata espressa da Riccardo Manca, dell'associazione Animalisti italiani Onlus. "Per la prima volta - ha detto Manca - viene applicata nel nostro Paese la pena massima per le sevizie e l'uccisione di animali.
"Il rigore con cui il giudice ha applicato il codice mostra che occorrono sanzioni penali più severe per chi maltratta e uccide gli animali. Chi maltratta e uccide gli animali deve andare in carcere", ha commentato l'on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, commenta la sentenza.