INCHIESTA DELLA DDA DI CATANZARO

Calcioscommesse, altri 5 indagati in Lega Pro per un match di promozione

La partita finita nel mirino, Savona-Teramo, era stata decisiva per il passaggio della squadra abruzzese in Serie B

10 Giu 2015 - 17:53

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La polizia ha notificato 5 avvisi di garanzia ed eseguito perquisizioni domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Catanzaro sul Calcioscommesse. Al centro delle nuove indagini c'è la gara Savona-Teramo di Lega Pro che ha consentito agli abruzzesi di ottenere la promozione in B. Tra gli indagati risultano il collaboratore tecnico del Parma ed ex direttore sportivo della Ternana Giuliano Pesce e il presidente del Teramo Luciano Campitelli.

Nell'inchiesta sono poi coinvolti il direttore sportivo del Teramo, Marcello Di Giuseppe (47 anni), quello del Savona Marco Barghigiani (52) e il calciatore del San Paolo Padova Davide Matteini (33): tutti questi hanno subito perquisizioni e ricevuto un avviso di garanzia.

"30mila euro per quella gara" - Il prezzo per combinare la gara Savona-Teramo, del 2 maggio, sarebbe stato di 30mila euro, secondo le indagini legate all'inchiesta "Dirty soccer".

La dirigenza del Teramo avrebbe dato mandato al direttore sportivo di L'Aquila Ercole Di Nicola, già indagato nella stessa inchiesta e ritenuto a capo di una delle due organizzazioni dedite a combinare partite, affinché aggiustasse il risultato dell'incontro in favore della squadra abruzzese. Di Nicola, secondo l'accusa, si sarebbe avvalso della collaborazione di altri professionisti del calcio perché la proposta di combine giungesse a destinazione: Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui già indagato, e Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma. Il presidente del Teramo Luciano Campitelli e il direttore sportivo della stessa società Marcello Di Giuseppe avrebbero poi versato i 30mila euro per remunerare l'opera.

Campitelli: "Sono tranquillo, la verità verrà a galla" - "Sono più che tranquillo. Sono sereno. La verità dovrà per forza venire a galla", ha detto Campitelli, aggiungendo: "Continuo a lavorare per allestire la squadra per la B: solo questo mi interessa al momento".

"Ci saranno evidentemente delle indagini - continua - e alla fine vedremo cosa ci sarà di corretto e cosa di scorretto". Il numero uno del Teramo era stato intercettato prima di entrare nella sede della società, in via Oberdan, a Teramo. Proprio nei giorni scorsi la società teramana aveva annunciato il prolungamento dei contratti con il tecnico Vincenzo Vivarini e il direttore sportivo Marcello Di Giuseppe, anche lui indagato nella stessa inchiesta della Dda di Catanzaro. Tra i tifosi prevale un sentimento di incredulità.

Il coach: "Resteremo in serie B" - L'allenatore del Teramo, Vincenzo Vivarini, pur sconfortato dalle ultime notizie, cerca di mantenere l'ottimismo e, dopo il rinnovo del contratto seguito alla promozione in B, dichiara: "Paura di perdere la B? Assolutamente no, io credo nella giustizia, facciamo passare questa bufera e andiamo avanti".

"Sono tranquillo - continua -. Certo che è stata una sorpresa assoluta perché queste accuse che leggo per me non stanno né in cielo né in terra".

La società: "Completamente estranei" - Anche la società sportiva Teramo Calcio ha diramato una nota in cui afferma, "senza timore di essere smentita, la totale estraneità a qualsiasi ipotesi delittuosa o illecita, dichiarandosi serena sotto ogni profilo" e in cui aggiunge di avere "assoluta fiducia nell'operato della magistratura", auspicando che si faccia chiarezza.

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