I reati ipotizzati indagati sono corruzione in atti giudiziari e falsa perizia, aggravati dalle modalità mafiose
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Falsi certificati medici, false perizie psichiatriche e depistaggi con lo scopo di fare uscire dal carcere l'ex boss della 'ndrangheta di Vibo Valentia e capo della cosca "Pardea-Ranisi" Andrea Mantella, dal 2016 collaboratore di giustizia. E' quanto è emerso da un'inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro che vede indagate 16 persone tra cui alcuni avvocati e medici legali calabresi.
I carabinieri di Vibo Valentia hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Dda. Tra gli indagati ci sono gli avvocati Salvatore Staiano e Giuseppe Di Renzo, ex difensori di Mantella. I reati che vengono ipotizzati, a vario titolo, agli indagati sono corruzione in atti giudiziari e falsa perizia, aggravati dalle modalità mafiose.
Dalle indagini è emerso inoltre il significativo ruolo che sarebbe stato svolto nella vicenda da una casa di cura privata calabrese, utilizzata per il ricovero di esponenti di 'ndrangheta falsamente malati e come luogo d'incontro tra boss della criminalità organizzata diventandone così una sorta di base operativa.