"Agli infedeli va tagliata la gola - diceva al telefono alla sorella -. Anche in Italia si può combattere per la jihad". Contro di lui anche l'accusa di istigazione a delinquere
Un richiedente asilo iracheno di 29 anni è stato arrestato dalla polizia per terrorismo. Secondo le indagini l'uomo, Hussein Abs Hamir, 29 anni, avrebbe fatto propaganda per l'Isis istigando alcuni inquilini del centro Sprar di Crotone a entrare a far parte del sedicente Stato islamico e a compiere atti violenti.
Sul telefono cellulare dell'iracheno sono state trovate fotografie della Questura di Crotone e di alcuni funzionari di polizia, hanno riferito inquirenti e investigatori. L'uomo inoltre, alcune mesi fa, ha fatto un viaggio a Roma per testare il livello di allarme che poteva creare, cioè per accertare se era sotto controllo e se sarebbe stato fermato dalla polizia nel corso del viaggio.
"Tagliare la gola agli infedeli" - "Non c'è bisogno di andare in Iraq o in Siria per fare la jihad - ha affermato il richiedente asilo in una conversazione intercettata con la sorella -. Si può anche rimanere in Italia per redimere gli infedeli, ai quali va tagliata la gola".
Alla donna l'uomo riferisce infatti che, nonostante qualcuno gli avesse chiesto di tornare nel suo Paese per prendere parte alla guerra santa dell'Isis, proprio la condivisione dei principi della jihad lo avrebbero invece spinto a rimanere in Italia per "redimere gli infedeli".
Accusato di associazione con finalità di terrorismo - Le indagini, coordinate dalla Dda di Catanzaro, sono state condotte dai poliziotti della Digos di Crotone. Contro l'iracheno, considerato dagli investigatori persona violenta, l'accusa è di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione a delinquere.
Dall'inchiesta è emerso che l'uomo - che aveva esultato in occasione dell'attentato di Manchester - svolgeva l'attività di proselitismo nei confronti dei migranti ospitati nel Centro Sprar di Crotone fornendo notizie, chiarimenti e materiali dello Stato Islamico.