A Crotone

Davide Ferrerio, l'aggressore: "Non volevo uccidere, chiedo scusa a tutti"

Nicolò Passalacqua all'udienza del processo con rito abbreviato per il pestaggio del 21enne di Bologna ora in coma irreversibile: "Anche io sono una vittima, mi hanno mandato allo sbaraglio"

06 Apr 2023 - 16:55
 © Instagram

© Instagram

Sul caso di Davide Ferrerio, il 21enne di Bologna aggredito e ridotto in fin di vita l'11 agosto 2022 a Crotone, si è svolta l'udienza del processo con rito abbreviato. "Anche io sono una vittima, mi hanno mandato allo sbaraglio, non volevo uccidere. Mi scuso con la famiglia di Davide", ha detto Nicolò Passalacqua davanti al gup del Tribunale di Crotone. Passalacqua, 23 enni, è accusato di tentato omicidio. 

La sentenza - La sentenza è prevista per il 21 aprile: in quella data il gup deciderà anche sulla richiesta di rinvio a giudizio per gli altri imputati, una 42enne, madre della ragazza per la quale il tribunale dei minori di Catanzaro ha disposto la messa alla prova, e Andrej Gaju (35). Per loro il pm Pasquale Festa ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso anomalo in tentato omicidio.

L'aggressione a Davide - Passalacqua venne arrestato dalla Squadra mobile di Crotone. L'aggressione di Davide scaturì da un appuntamento che la minorenne - all'epoca dei fatti 17enne e ora maggiorenne - istigata dalla mamma, aveva dato a un uomo - Alessandro Cutro (32 anni), anche lui imputato di concorso anomalo in tentato omicidio, che sarà  davanti al gup il 17 aprile - che, utilizzando un falso account con il nome dell'ex della ragazza, le faceva la corte attraverso i social. La madre della ragazza aveva quindi organizzato una sorta di spedizione punitiva. 

La camicia bianca - Il 31enne, però, una volta entrato in contatto con il gruppo e capite le loro intenzioni, sviò i sospetti inviando alla ragazza un messaggio, dicendo di essere in ritardo e di indossare la camicia bianca. Lo stesso indumento indossato da Davide che fu raggiunto e colpito da Passalacqua con una ginocchiata allo sterno e un cazzotto alla testa, mentre teneva in mano un oggetto metallico. 

L'interrogatorio a Passalacqua - Proprio Passalacqua però, ha detto che non aveva intenzione di uccidere. "Se avessi avuto intenzione di uccidere lo avrei colpito quando stava per terra o mi sarei portato una pistola o un coltello", ha detto davanti al gup del Tribunale di Crotone, Elvezia Cordasco. Passalacqua è stato interrogato per circa due ore, rispondendo alle domande del pm Pasquale Festa, del suo avvocato Salvatore Iannone e dei legali delle parti civili, Fabrizio Gallo per la famiglia Ferrerio, Jacopo Abruzzo per il Comune e Marina Cizza per la provincia.

"Volevo chiarire, ma lui è scappato" - L'imputato ha ricostruito l'aggressione, ma anche le fasi precedenti e successive non senza contraddizioni. Ha detto che dopo aver saputo del messaggio inviato da Alessandro Curto - che aveva, appunto, detto di avere la camicia bianca - è scattato verso l'unica persona presente in strada con la maglia bianca, ovvero Davide. "C'era solo lui - ha detto - con la maglia bianca. Volevo chiarire, ma lui è scappato. Se non fosse scappato... L'ho preso per il bavero e l'ho fatto girare, gli ho dato un calcio alle costole e poi un pugno sulla tempia". Passalacqua ha detto di non aver usato alcun tirapugni. 

Nessun soccorso - Tra le contraddizioni emerse nelle parole di Passalacqua anche quelle relative alle fasi successive. "Perché non mi sono girato a vedere come stava Davide dopo che era caduto a terra? Perché ero impaurito", ha detto aggiungendo di essere in ansia per la ragazza 17enne e per sua mamma "perché stavano male", ma "anziché portarli in ospedale siamo andati a mangiare un cornetto", ha detto. 

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri