La minorenne, accusata di aver ucciso la madre Patrizia Crivellaro dopo una punizione, si avvale della facoltà di non rispondere di fronte al gip
© tgcom24
Il 25 maggio ha perso la moglie, Patrizia Crivellaro, uccisa con un colpo di pistola a Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria). Il 29 ottobre hanno arrestato con l'accusa di omicidio sua figlia di 17 anni. Ma la ricostruzione degli inquirenti non convince il marito della vittima e papà della minorenne: "Non ci credo, mia figlia non può essere un'assassina. Non mi resta che lei, devo salvarla", dichiara l'uomo. Intanto la ragazza non risponde al gip.
A carico della ragazza vi è l'esito positivo del guanto di paraffina e un'impronta sull'arma del delitto. Per il padre dell'accusata, di professione poliziotto, non sono prove di colpevolezza: "Un frammento di impronta non è una prova. E' possibile che mia figlia abbia toccato la mia pistola, l'abbia presa in mano", dice secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica.
Nessuna risposta al gip - Venerdì la 17enne, accompagna dal suo legale Domenica Tripodi, si è presentata davanti al gip del tribunale dei minorenni di Reggio Calabria decidendo di non rispondere. Una scelta, spiega il suo difensore, motivata dalla "volontà di mantenere la ragazza tranquilla e serena per quando andremo a chiarire la situazione e a dimostrare l'estraneità dai fatti".
"Sui media è stata data un'immagine della giovane che non è quella reale. Non è il mostro che si dipinge" aggiunge l'avvocato.