I nuovi arresti arrivano a sei mesi di distanza dall'operazione "Columbus", che a maggio ha consentito agli investigatori di scoprire un centrale di spaccio della 'ndrangheta nel Queens
La polizia italiana e quella del Costarica hanno eseguito una serie di arresti e perquisizioni nel Paese centroamericano nei confronti di soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e legati a personaggi vicini alle cosche della 'ndrangheta ionico-reggina. Nel corso di quasi due anni di indagine sono stati sequestrati ingenti quantitativi di cocaina in Europa e America.
Sarebbero poco meno di una decina i provvedimenti emessi dal Gip di Reggio Calabria, che ha accolto le richieste della Dda nei confronti, tra gli altri, del titolare di una società di import-export del Costarica che, secondo le indagini, era al centro dell'enorme traffico di droga.
Droga nelle cassette di frutta dall'America all'Europa - Il blitz arriva a sei mesi di distanza dall'operazione "Columbus", che a maggio ha consentito agli investigatori di scoprire la centrale della 'ndrangheta, un ristorante nel Queens, a New York, dal quale veniva gestito il traffico di droga. La cocaina partiva, appunto, dal Costarica nascosta nei container di frutta tropicale, veniva stoccata nei porti americani e successivamente spedita in Italia e in Europa.
Un calabrese ritenuto il "broker" internazionale della droga - A maggio furono emessi 13 provvedimenti di fermo dalle autorità italiane e tre provvedimenti di arresto dal Fbi, tra cui quello nei confronti del titolare del ristorante Gregorio Gigliotti, un calabrese fino ad allora incensurato e ritenuto dagli inquirenti broker della droga a livello mondiale, in stretto contatto con i narcos sudamericani e anello di collegamento tra la cosca degli Alvaro in Italia e gli esponenti della famiglia mafiosa dei Genovese a New York.