Sette persone in manette nella Piana di Gioia Tauro: riuscivano a raggiungere i loro obiettivi realizzando fori in muri, porte e cassaforti
I carabinieri di Taurianova, nel Reggino, hanno sgominato una banda specializzata in furti sistematici in abitazioni, esercizi commerciali e aziende nella Piana di Gioia Tauro. Sette le persone arrestate (due delle quali poste ai domiciliari): le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, furto aggravato, ricettazione, porto illegale di armi e violazione di domicilio.
Il modus operandi Durante l'esecuzione di ogni singolo furto, per accedere ai propri obiettivi, i criminali hanno sempre operato realizzando dei fori (nel muro di cinta, nel solaio o nella parete esterna dell`edificio da colpire, oppure, in alcuni casi, anche nelle casseforti da aprire). Per questo sono stati ribattezzati "la banda del buco" dagli investigatori. La velocità di azione dimostrata, il possesso di professionale e costosa strumentazione, le capacità tecniche di utilizzo e una dettagliata e profonda conoscenza del territorio, hanno sicuramente consentito al gruppo una certa possibilità di eludere le investigazioni per diverso tempo.
I contatti con la 'ndrangheta I sette erano anche in contatto con la criminalità organizzata locale. Gli accertamenti hanno confermato frequenti colloqui e incontri con esponenti della cosca Facchineri e Zagari-Fazzalari, di Cittanova e Taurianova, nei periodi concomitanti ai furti, logicamente riferibili alla necessità di ottenere l'autorizzazione o comunque il permesso di compiere reati predatori nel territorio, sfatando il falso mito che dove le cosche di 'ndrangheta sono forti, non vengono commessi delitti di criminalità comune e predatoria.