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Gioia Tauro, sequestrate 24 milioni di compresse di "droga del combattente": avrebbero fruttato all'Isis 50 milioni

Il traffico di tramadolo, sostanza oppiacea sintetica, sarebbe gestito direttamente dallo Stato islamico per finanziare attività terroristiche

03 Nov 2017 - 14:29
 © da-video

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Oltre 24 milioni di compresse della "droga del combattente", per un valore di 50 milioni di euro, sono state sequestrate dalla Gdf e dall'Ufficio antifrode della Dogana nel porto di Gioia Tauro. Le compresse di tramadolo, sostanza oppiacea sintetica, provenivano dall'India ed erano dirette in Libia. Secondo informazioni di intelligence, il traffico di tramadolo sarebbe gestito direttamente dall'Isis per finanziare attività terroristiche.

L'input investigativo è partito dal II Gruppo della Guardia di finanza di Genova che nell'ambito di una operazione dello scorso maggio, aveva proceduto ad un analogo sequestro nel porto del capoluogo ligure. Ogni pasticca viene venduta a circa 2 euro.

Il tramadolo viene chiamato "droga del combattente", hanno spiegato gli investigatori, perché il suo uso è stato ripetutamente accertato negli scenari di guerra mediorientali. Viene usato sia come eccitante sia per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico.

Secondo quanto riferito dalla Guardia di finanza, dalle informazioni condivise con fonti investigative estere, il traffico della sostanza viene gestito direttamente dall'Isis per il finanziamento delle proprie attività terroristiche in ogni parte del mondo. Inoltre, parte dei proventi illeciti provenienti dalla vendita sarebbero destinati a sovvenzionare gruppi eversivi e di estremisti operanti in Libia, Siria e Iraq.

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