ustioni troppo gravi

Rende (Cosenza), morto il docente che si era dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri

Non sono mai stati chiariti i motivi che hanno spinto Francesco Chiarello al gesto estremo ma si esclude la protesta contro il Green pass

16 Feb 2022 - 11:19
Un paziente COVID-19 presso l'Unità di Terapia Intensiva dell'Ospedale Alberto Sabogal Sologuren, a Lima, il 02 luglio 2020  © Afp

Un paziente COVID-19 presso l'Unità di Terapia Intensiva dell'Ospedale Alberto Sabogal Sologuren, a Lima, il 02 luglio 2020  © Afp

E' morto Francesco Chiarello, il docente di 33 anni che il 31 gennaio scorso a Rende (Cosenza) si era dato fuoco davanti la caserma della Compagnia dei carabinieri. Chiarello era ricoverato nel Centro grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Il docente era stato sottoposto ad alcuni interventi chirurgici a causa delle lesioni riportate, ma le sue condizioni erano rimaste sempre gravi.

Non si è dato fuoco per protestare contro il Green pass - Non è mai stato chiarito il motivo che ha spinto Francesco Chiarello a darsi fuoco. Inizialmente si era diffusa la voce che fosse un atto contro il Green pass ma è stata la sua famiglia a smentirlo. "Il gesto - hanno fatto sapere tramite una nota ufficiale - non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass, visto che al nostro parente erano già state inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza. Chiediamo, dunque, silenzio e rispetto del dolore e della privacy, purtroppo già ampiamente violata, anche per consentire al personale sanitario di agire nel migliore dei modi e senza alcuna pressione mediatica".

E' stato anche escluso, in relazione al luogo scelto da Chiarello per darsi fuoco, che il docente intendesse lanciare un messaggio ai carabinieri, che non avevano mai svolto indagini sul suo conto e ai quali non aveva mai presentato denunce di alcun genere. Francesco Chiarello era rientrato a Rende, dove risiedeva, dopo avere chiesto un periodo di ferie al dirigente della scuola in Lombardia in cui insegnava sulla base, secondo quanto si è appreso, di un incarico che gli veniva rinnovato annualmente.

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