Cresce la preoccupazione

Riace, migranti dal sindaco Lucano: "Non vogliamo andarcene" | Viminale: "Nessun trasferimento obbligatorio"

Alcuni giovani hanno fatto visita al primo cittadino del Comune calabrese per esprimere preoccupazione dopo la circolare del Viminale. Direttrice Sprar: "Nessuna deportazione"

14 Ott 2018 - 20:07
 © ansa

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Cresce la preoccupazione tra i migranti che vivono a Riace, dopo la circolare con cui il ministero dell'Interno ne ha disposto il trasferimento. Alcuni giovani, che vivono da tempo nel centro del Reggino, hanno voluto esprimere il loro punto di vista direttamente al sindaco Domenico Lucano facendogli visita nella casa in cui dal 2 ottobre si trova agli arresti domiciliari. "Non vogliamo andare via da Riace. Qui c'è la nostra nuova vita", hanno detto.

Viminale: "Nessun trasferimento obbligatorio" - A Riace non ci sarà "alcun trasferimento obbligatorio: i migranti si muoveranno solo su base volontaria. E' questo il meccanismo che scatta quando un progetto Sprar deve chiudere, perché finisce oppure perché viene revocato dal Viminale". E quanto specificano fonti del ministero dell'Interno. Nella delibera datata 9 ottobre, il Viminale aveva ordinato la chiusura dei progetti legati all'immigrazione portati avanti nel piccolo centro calabrese. 

I migranti attendono con speranza la reazione dei legali di Lucano che hanno annunciato un ricorso al Tar per chiedere l'annullamento della decisione del Viminale. In vari punti di Riace si sono formati piccoli capannelli di migranti ma pochi hanno voglia di parlare. Qualcuno si lascia scappare la frase "noi da qui non vogliamo andarcene", ma il sentimento che prevale è la paura per un futuro che a questo punto appare incerto e nebuloso.

Direttrice Sprar: "Non ci sarà alcuna deportazione" - "Non ci sarà alcuna deportazione da Riace, le persone che sono in accoglienza possono proseguire il progetto di integrazione in un altro progetto Sprar e noi, operativamente, cerchiamo di individuare altri posti che siano adeguati". Lo ha detto al Gr1 Rai Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale dello Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati, in merito alle notizie di possibili trasferimenti dei migranti che vivono a Riace, dopo la chiusura del progetto di integrazione su disposizione del Viminale.

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