Accolta dal tribunale di Locri la domanda degli avvocati difensori dell'ex sindaco. L'11 giugno ha preso il via il processo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e abuso d'ufficio
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Il Tribunale di Locri ha revocato il divieto di dimora nei confronti dell'ex sindaco di Riace Domenico Lucano, che aveva così dovuto lasciare il suo comune. I giudici hanno disposto la revoca accogliendo la domanda degli avvocati difensori di Lucano. L'ex sindaco era coinvolto nell'inchiesta "Xenia" sui presunti illeciti nella gestione dell'accoglienza dei migranti. "Sono felice - ha detto l'ex primo cittadino -. Tornerò subito".
"Voglio rivedere mio padre e casa mia", ha spiegato Lucano, che si era rivolto a Mattarella per poter vedere il padre malato nella sua Riace. Lucano è in attesa della notifica del provvedimento, ma la notizia della disposizione gli è stata comunicata in anticipo dai suoi legali, suscitando "soddisfazione ed emozione".
Misura alternativa ai domiciliari - Il divieto di dimora era stato disposto come misura alternativa agli arresti domiciliari cui Lucano era sottoposto da ottobre. Da allora Lucano si era trasferito a Caulonia, centro limitrofo a Riace, ed era tornato nel suo paese soltanto in occasione di un comizio nell'ambito della campagna per le elezioni comunali, alle quali si era candidato come consigliere ma non era poi stato eletto.
L'11 giugno, davanti al Tribunale di Locri, è cominciato il processo in cui Lucano è imputato, insieme ad altre 26 persone, pe favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e abuso d'ufficio.