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Secondo quanto emerso nell'inchiesta "Diacono", condotta dai carabinieri di Vibo Valentia, un ispettore del ministero dell'Istruzione, Maurizio Piscitelli, chiedeva 2mila euro per fornire diplomi falsi. I soldi gli venivano corrisposti, secondo gli inquirenti, in confezioni di liquori o di cellulari. Piscitelli, arrestato nella sua casa di Napoli dove nascondeva 165mila euro in contanti, avrebbe rilasciato circa 500 diplomi o attestati falsi.