Gennaro Licursi è stato posto ai domiciliari. L'accusa è di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsa attestazione della presenza in servizio per oltre 650 ore di assenze ingiustificate
Il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, impiegato dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, è stato arrestato dalla Guardia di finanza con l'accusa di essersi assentato arbitrariamente dal posto di lavoro. In molte circostanze il primo cittadino si sarebbe recato per ore al bar in orario di lavoro. Tre dipendenti dell'Asp sono stati sospesi perché sarebbero stati suoi complici.
L'operazione è stata denominata "Ghost work". Licursi, posto ai domiciliari, è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsa attestazione della presenza in servizio.
Le indagini, durate alcuni mesi, hanno consentito di svelare un "radicato e consolidato meccanismo di illiceità che ha consentito al sindaco - nella sua qualità di dipendente dell'Asp di Cosenza - con la complicità di tre suoi colleghi, di assentarsi senza alcuna giustificazione dal luogo di lavoro", spiega la guardia di finanza in un comunicato.
Una volta timbrato il cartellino, lasciava l'ufficio e si dedicava allo svolgimento di altre attività di natura personale. Il sindaco attestava falsamente di andare in missione lavorativa per conto dell'ufficio. I suoi colleghi, dipendenti presso diverse sedi dell'Asp (Cosenza, Amantea, Scalea), attestavano quindi che le missioni del primo cittadino si erano volte regolarmente.
650 di ore d'assenza al lavoro ingiustificate Oltre 650 ore di assenze ingiustificate dal posto di lavoro: è il calcolo fatto dai militari nei confornti del sindaco di Scalea. I finanzieri hanno anche eseguito un decreto di sequestro di beni per equivalente per un valore di 12mila euro.