Davanti al gip Lucarelli e Apolloni si sono difesi dalle accuse. Il legale ha detto che "cercheremo" un video che li "scagionerebbe", perché potrebbe mostrare "rapporti consenzienti"
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I due calciatori del Livorno arrestati per violenza sessuale hanno definito "una liberazione" l'interrogatorio in cui hanno potuto dare "per la prima volta" la loro versione dei fatti sugli abusi contro una 22enne americana. Lo ha spiegato uno dei due giovani, Federico Apolloni, al legale Leonardo Cammarata. Davanti al gip i due si sono difesi dalle accuse e il difensore ha aggiunto che "cercheremo" un video che li "scagionerebbe", perché potrebbe mostrare "rapporti consenzienti".
"Hanno dato la loro versione ribadendo la loro innocenza" e a proposito delle frasi pesanti e volgari emerse dalle intercettazioni, "hanno parlato di clima goliardico della serata, sostenendo che la ragazza era consenziente", ha ribadito l'avvocato Cammarata, riassumendo il contenuto dell'interrogatorio di garanzia reso da Mattia Lucarelli e di Federico Apolloni.
I due calciatori del Livorno sono ai domiciliari da venerdì con l'accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa americana a Milano per uno stage. I ragazzi hanno detto al gip di Milano Sara Cipolla "che non c'è stata alcuna violenza".
Il gip di Milano, Sara Cipolla, ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, avanzata dalla difesa di Mattia Lucarelli, il figlio dell'ex attaccante del Livorno, e dell'amico e compagno di squadra Federico Apolloni, accusati di violenza sessuale di gruppo. Il giudice Cipolla, in linea con il parere negativo della Procura, ha rigettato la richiesta dell'avvocato Leonardo Cammarata ritenendo che sussistano ancora esigenze investigative alla luce degli interrogatori resi dai due ragazzi. L'avvocato ora ricorrerà al Tribunale del Riesame.