"L'Italia non può permettersi differenze di genere", il commissario tecnico respinge la possibilità di un cambiamento delle regole di gioco
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"Non so quando arriveremo a compensi uguali per uomini e donne, ma l'Italia non può permettersi differenze di genere". Milena Bertolini, ct della nazionale italiana di calcio femminile, su Radio1 ha detto la sua sulla parità fra i sessi anche per le regole di gioco: "Le donne hanno meno forza degli uomini, ma credo sia molto difficile ridurre la durata delle partite e la dimensione del campo. Va bene così".
Si discute da tempo della possibilità di adattare le regole del calcio maschile alle differenti capacità fisiche delle donne. Bertolini ha declinato l'idea e si è detta a favore della parità di genere anche nelle regole dello sport, commentando la proposta con una battuta: "Se la partita fosse finita prima, non l'avremmo vinta". D'altro canto, "c'è un fondo di verità - ha aggiunto - perché nei grandi spazi potrebbe risentirne l'intensità del gioco. Però, come abbiamo visto ieri, sono certa che il livello si alzerà ancora nelle prossime partite: anche con un campo da gioco grande si può fare un calcio spettacolare".
Poi il ct ha commentato l'esordio ai mondiali, vinto delle Azzurre vinta all'ultimo respiro ai danni dell'Australia: "E' stata molto dura, sono molto forti. Abbiamo avuto momenti di difficoltà, ma le ragazze sono state molto brave a restare in partia con unità e compattezza. Poi il gol finale è stata una cosa grandissima ed emozionante, anche per far capire alle ragazze le loro potenzialità".