Caldo, le città con bollino rosso il 13 e il 14 agosto
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Secondo uno studio pubblicato su Nature Medicine, sono 12.743 i decessi per le alte temperature avvenuti nel nostro Paese nell'anno più caldo mai registrato a livello mondiale
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Più di 47mila persone sono morte in Europa a causa delle alte temperature nel 2023, l'anno più caldo mai registrato a livello mondiale e il secondo più caldo nel Vecchio Continente. E' la stima di uno studio condotto dall'Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal), centro sostenuto dalla Fondazionela Caixa, e pubblicato su Nature Medicine. In termini assoluti il Paese europeo che ha registrato il maggior numero di morti per il caldo è stata l'Italia (12.743), seguita da Spagna (8.352) e Germania (6.376). Considerando invece la proporzione tra numero di morti e numero di abitanti, il Paese con il più alto tasso di mortalità per le alte temperature è stata la Grecia (393 decessi per milione), seguita da Bulgaria (229 decessi per milione), Italia (209 decessi per milione) e Spagna (175 decessi per milione).
Lo studio, spiega l'Istituto di Barcellona in una nota, replica la metodologia utilizzata l'anno scorso in un altro lavoro pubblicato su Nature Medicine, che ha stimato che il caldo ha causato più di 60mila morti durante l'estate del 2022, il dato più alto dell'ultimo decennio. In particolare sono state utilizzate le registrazioni di temperatura e mortalità di 823 regioni di 35 Paesi europei nel periodo 2015-2019 per adattare i modelli epidemiologici e stimare la mortalità legata al caldo in ogni regione europea per l'intero anno 2023.
A differenza dell'estate 2022, caratterizzata da temperature estreme persistenti nella parte centrale della stagione da metà luglio a metà agosto, il 2023 non ha registrato grandi anomalie termiche nelle stesse settimane. Tuttavia, due episodi di alte temperature a metà luglio e fine agosto sarebbero stati responsabili di oltre il 57% della mortalità stimata, con più di 27mila decessi.
In linea con gli studi precedenti, i dati mostrano poi una maggiore vulnerabilità delle donne e degli anziani. In particolare, tenendo conto della popolazione, il tasso di mortalità dovuto al caldo è stato del 55% più alto nelle donne rispetto agli uomini e del 768% più alto negli ultraottantenni rispetto ai 65-79enni.
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Il team scientifico ha rilevato che le società europee si stanno adattando all'aumento delle temperature e che la vulnerabilità al caldo sia progressivamente diminuita nel corso del secolo. Nello studio si stima che, senza questi processi di adattamento, il carico di mortalità legato al calore nell'ultimo anno sarebbe stato superiore dell'80%. "I nostri risultati mostrano come nel corso di questo secolo si siano verificati processi di adattamento della società alle alte temperature, che hanno ridotto drasticamente la vulnerabilità al caldo e il carico di mortalità delle ultime estati, soprattutto tra le persone più anziane", ha affermato Elisa Gallo, ricercatrice ISGlobal e prima autrice dello studio.
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