CALENDARIO DELLE STUDENTESSE 2016

Calendario Studentesse 2016, parla Selma: "Sono musulmana, non sono terrorista"

La 27enne, nata a Casablanca e ora residente in Italia, è il simbolo dell'integrazione e dell'armonia tra i popoli, i valori che scandiscono le pagine dell'anno che verrà, in un collage di bellezza, arte e moda

15 Dic 2015 - 15:18

    © ufficio-stampa

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Capelli lunghi e nerissimi, sorriso aperto, carnagione bruna e silhouette invidiabile. Ecco Selma Bellakhdar, la giovane donna che apre il Calendario delle Studentesse 2016 dedicato al tema dell'immigrazione intesa come integrazione. "Io sono musulmana, non sono terrorista", dice la 27enne nata a Casablanca e oggi residente a Napoli, dove è sposata con un italiano da cui ha avuto una figlia.

Calendario Studentesse 2016, parla Selma: "Sono musulmana, non sono terrorista"

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Selma ha studiato a Parigi, dove si è trasferita quando aveva 18 anni, e sul calendario compare in abiti occidentali per rispondere con semplicità ai fondamentalisti islamici, per dire che l'Islam non è solo terrorismo, per dire che i valori della sua religione sono altri. Il suo volto è prestato ai principi di una religione di pace, capace di convivere in armonia con società e cultura europea. "La mia fede - dice la donna - è fonte di tolleranza, di umanità, dialogo e apertura. Ma purtroppo è diventata ostaggio di estremisti e ignoranti". ​

Il titolo scelto per il calendario è "Mi casa es tu casa" e propone una serie di foto di ragazze in cui arte e moda si combinano per trasmettere messaggi di integrazione, amore, amicizia, tolleranza. Una edizione che viene dopo il grande successo dell'edizione intitolata "Onerace" diventata nota per lo scatto di "Unfaithful kiss", in cui una studentessa israeliana e una palestinese si scambiano un romantico e proibito bacio saffico, diventando simbolo di pace e di accoglienza al diverso. Gli stessi valori sono al centro dei 12 scatti che illustrano i 12 mesi dell'anno che verrà, auspicando un futuro di armonia, convivenza, accettazione e soprattutto amicizia e arricchimento reciproco tra i popoli. A partire, perché no, proprio dalle studentesse.

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