I magistrati hanno disposto la pubblicazione di due video, provenienti dalle telecamere interne al deposito, che mostrano le pensiline di carico dove è avvenuta l'esplosione
Un ultimo sopralluogo effettuato dalla procura di Prato nel deposito Eni di Calenzano, dove il 9 dicembre un'esplosione ha ucciso 5 persone, ha rilevato che "una tubazione riposta sulla struttura" delle pensiline "risulta essere priva dei bulloni di sicurezza". La notizia è stata diffusa dalla stessa procura. A corredo di quanto rivelato, l'ufficio ha disposto la pubblicazione di due video provenienti dalle telecamere interne al deposito. Immagini che mostrano le pensiline di carico nel corridoio tra la baia 7 e la baia 6 (dove è avvenuta l'esplosione).
Le immagini registrate pochi secondi prima dello scoppio rivelano l'abbondante fuoriuscita di liquido, probabilmente carburante, e la formazione di una densa nube a ridosso del luogo dell'esplosione, avvenuta, scrive tecnicamente la procura, "mentre dei lavoratori, che indossano una tuta bianca, sono impegnati in una lavorazione su un carrello elevatore in prossimità del luogo nel quale esiste una tubazione riposta sulla struttura pensile, che, in corrispondenza di due flange, risulta essere priva dei bulloni di sicurezza".
I magistrati agiscono nell'ambito dell'apertura del fascicolo i cui titoli di reato sono omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.