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Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di stupefacenti
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Blitz antimafia della polizia di Stato di Caltanissetta che ha eseguito 55 misure cautelari in tutta Italia. L'ordinanza è stata emessa dal gip di Caltanissetta, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di stupefacenti. Reati aggravati dalla disponibilità di armi, anche da guerra, ed esplosivi.
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All'operazione hanno preso parte 500 agenti di diversi uffici della polizia che hanno eseguito anche perquisizioni alla ricerca di armi e droga. Le indagini, iniziate alla fine del 2018, hanno consentito di tracciare le linee operative di Cosa Nostra in territorio gelese, acclarando ancora una volta la piena operatività dei due gruppi che animano la suddetta consorteria mafiosa nel territorio, ovvero il gruppo Rinzivillo e il gruppo Emmanuello (da qui il nome dell'operazione, "Lanus": una delle divinità più antiche, solitamente raffigurata con due volti cosiddetto Giano Bifronte, proprio a sottolineare i due volti di cosa nostra).
L'attività investigativa dei poliziotti della Squadra Mobile, del S.I.S.C.O. Caltanissetta e del Commissariato di P.S. di Gela - ha consentito di far emergere gravi indizi anche in ordine agli ingenti investimenti dell'organizzazione mafiosa cosa nostra operante a Gela nella realizzazione di serre finalizzate alla coltivazione di marijuana; al contempo avrebbe utilizzato tale tipologia di droga come merce di scambio per ottenere sostanze stupefacenti di altro genere quale cocaina, dalle organizzazioni criminali reggine e catanesi.