L'uomo ha dato fuoco, a Sala Consilina (Salerno), alla casa della donna, 32enne romena, madre di 3 bimbi, che è spirata dopo 20 ore di agonia
E' morta a 32 anni, dopo quasi 20 ore di agonia all'ospedale Cardarelli di Napoli, per le ustioni riportate sul 95% del corpo a seguito dell'incendio divampato nel suo appartamento di Sala Consilina (Salerno). Ma prima di spirare la donna, Violeta Senchiu, di origini romene, madre di tre bimbi, ha avuto la forza di dire alla madre, che era con lei al suo capezzale: "Prenditi cura dei miei figli".
A dare fuoco alla casa e a gettarle benzina addosso mentre era seduta vicino al camino, il suo convivente, Gimino Chirichella, operaio di 48 anni. A incastrarlo le telecamere che lo hanno ripreso a un distributore di carburante prima della tragedia. L'uomo è accusato di omicidio pluriaggravato per futili motivi, crudeltà e premeditazione ed è in stato di fermo nel reparto detenuti dell'ospedale di Potenza: nel rogo ha riportato, infatti, ustioni agli arti.
Il 48enne, noto alle forze dell'ordine, sabato 3 novembre, forse dopo una lite, è uscito di casa per andare al distributore di benzina, dove ha riempito due taniche. Poi è tornato a casa e ha scatenato l'inferno.
Increduli gli amici della coppia, come riferiscono i media locali. "Erano affiatati - assicurano; - quello che ha fatto Gimino è orrendo e cosa è scattato nella sua testa lo sa solo lui".
Dalla Romania, il fratello della vittima, alla notizia del decesso, ha pubblicato un lungo video su Facebook dove ha minacciato di morte il convivente della sorella. "Sono latitante, vengo in Italia mi faccio arrestare e spero di finire nel carcere dove sarai tu e giuro che ti cavo gli occhi e me li mangio", ha detto prima di tornare sui suoi passi e scusarsi per queste parole.
In Rete è montata la polemica su questo nuovo femminicidio, dopo i post di alcune amiche di Violeta che denunciava il fatto che la notizia della sua morte non fosse arrivata sui media nazionali.