Il caso della bimba sparita quasi 27 anni fa sul Monte Faito, nel Napoletano, potrebbe essere a una svolta. L'avvocato Ferrandino: "Tanti elementi ci fanno pensare che possa essere lei"
Caso Angela Celentano, 80mila euro a chi dà informazioni © Da video
Il caso della scomparsa di Angela Celentano, sparita quasi 27 anni fa sul Monte Faito a Vico Equense, nel Napoletano, potrebbe essere a una svolta. Il legale della famiglia ha infatti confermato che nei giorni scorsi è stato prelevato materiale genetico su una giovane argentina che potrebbe essere Angela. "Ci sono tanti elementi che ci fanno pensare che possa essere lei - spiega l'avvocato Luigi Ferrandino - ma non ci illudiamo e aspettiamo il riscontro scientifico".
Dopo 27 anni dunque, la famiglia segue una pista, quella di una ragazza sudamericana i cui dati anagrafici corrispondono a quelli di Angela Celentano e ci sarebbe anche una grossa somiglianza fisionomica oltre alla coincidenza di una macchia sul dorso.
"Nei giorni scorsi un collaboratore del mio studio, in un Paese nordeuropeo, ha incontrato la ragazza sudamericana che sospettiamo possa essere Angela Celentano ed ha proceduto al prelievo del materiale genetico e a spedirlo al mio studio di Napoli", afferma ancora l'avvocato Ferrandino, legale dei genitori di Angela, Catello Celentano e Maria Staiano. "Non appena ne sarò in possesso provvederò a inviarlo a uno dei laboratori di mia fiducia specializzati nella individuazione di profili Dna. Conto entro una decina di giorni di poter procedere al confronto del profilo genetico della ragazza sudamericana con il profilo dei signori Celentano", ha concluso.
Angela Celentano scomparve nel nulla all'età di tre anni il 10 agosto del 1996 sul Monte Faito a Vico Equense, in provincia di Napoli. Era in gita con i genitori nella nota località turistica, meta molto amata dalle famiglie, e proprio lì la famiglia aveva organizzato un pic-nic con il gruppo degli evangelisti. Erano le 13 quando il padre, Catello Celentano, si accorse che la piccola non era più con loro.
L'ultimo ad averla vista fu un bambino, Renato, che all'epoca aveva undici anni: il piccolo raccontò di essersi addentrato per un sentiero che portava all'auto per posare il pallone. Angela provò a seguirlo ma fu rimandata indietro; da lì si persero le tracce perché la bimba non raggiunse mai i genitori e l'11enne al suo ritorno non incontrò nessuno.
In 26 anni e mezzo di silenzio sono state tante le segnalazioni, quasi tutte anonime. Le ricerche portarono subito a battere ville e case della zona. Nove giorni più tardi, il 19 agosto a casa di Angela arrivò una telefonata: dall'altra parte della cornetta solo un pianto disperato di una bambina. Durante le indagini i carabinieri scoprirono che in realtà l'ultimo ad aver visto Angela fu un altro bambino di nome Luca, di 12 anni che raccontò di aver detto a Renato di riportare la bambina alla madre, offrendosi lui stesso di farlo. Renato lo avrebbe ascoltato e sarebbe sceso con Angela verso il parcheggio. I bambini sono poi stati interrogati e messi a confronto ma le loro versioni rimasero sempre contrastanti.
La segnalazione più attendibile sembra arrivare nel 2010 quando dal Messico una ragazza, Celeste Ruiz, sostiene di essere la bambina scomparsa. Le mail arrivano in maniera anonime: le indagini mostrano che a mandarle era stato il figlio di un magistrato messicano Cristino Ruiz, Josè Manuel Vazquez Valle. Oggi sembra aprirsi una nuova pista che parte proprio dal Sudamerica.