Giunge finalmente al capolinea la triste vicenda giudiziaria della piccola, oggi 15enne, resa teatraplegica, sorda e ipovedente a causa di errori medici
La protesta dei genitori di Arianna Manzo © Facebook
Si chiude con un risarcimento di oltre tre milioni di euro il caso giudiziario di Arianna Manzo, la "bimba di legno", oggi 15enne, vittima di un grave episodio di malasanità quando aveva appena tre mesi che la rese tetraplegica, sorda e ipovedente. "In considerazione delle ampie rassicurazioni che mi sono state fornite, posso affermare che l'obiettivo è stato, seppur con estrema fatica, raggiunto", ha commentato Mario Cicchetti, legale di Eugenio Manzo e Matilde Memoli, i genitori della ragazzina. La direzione dell'Ospedale Antonio Cardarelli di Napoli e l'Asl di Salerno "si sono rese disponibili, per quanto loro possibile".
L'ultimo capitolo della triste vicenda giudiziaria andrà in scena martedì, con la firma dell'atto transattivo negli uffici della presidenza della Giunta regionale della Campania, alla presenza del governatore Vincenzo De Luca e di tutte le parti processuali coinvolte.
Il risarcimento verrà interamente gestito da un Giudice Tutelare. Arianna potrà così "finalmente ipotizzare una vita più dignitosa, accedendo a delle cure appropriate e adeguando l'abitazione alle sue reali esigenze", ha sottolineato l'avvocato.
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