Denunciata dal vescovo

Ariano Irpino (Avellino), arrestata madre superiora: suora accusata di furto di monili

Recuperata parte della refurtiva. Alcuni gioielli fusi e venduti: 80mila euro sono stati trasferiti all'estero. La donna è ai domiciliari

12 Ott 2024 - 12:58
 © IPA

© IPA

Furto pluriaggravato di gioielli e monili d'oro ex voto custoditi nella Curia Vescovile di Ariano Irpino: è l'accusa che pende nei confronti della madre superiora che è gravemente indiziata e per questo è stato disposto l'arresto ai domiciliari. La misura è stata eseguita dai carabinieri della compagnia di Ariano Irpino (Avellino) in esecuzione di una ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Tivoli. Le indagini sono partite dopo la denuncia fatta dal vescovo.

L'ordinanza è stata emessa a seguito di convalida del provvedimento di fermo di soggetto indiziato di delitto emesso in data 8 ottobre 2024, dalla procura della Repubblica di Benevento, ed eseguita sul territorio laziale. In particolare, le indagini sono state avviate a seguito della denuncia-querela sporta dal vescovo di Ariano Irpino in ordine agli ammanchi di oro votivo in alcune parrocchie della diocesi di Ariano. I carabinieri hanno anche effettuato diverse perquisizioni personali e nei locali a uso esclusivo della curia Ariano Irpino.

Portata via anche una reliquia di San Nicola

 Diverse persone sono state interrogate e hanno consentito di centrare le indagini sulla suora che disponeva delle chiavi di accesso al locale dove era custodito l'oro votivo. E lei, secondo l'accusa, si sarebbe indebitamente impossessata dei gioielli d'oro e argento appartenenti a più parrocchie della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, tra cui le parrocchie di Santa Maria delle Fratte e Sant'Euplio di Castel Baronia, Santa Maria Assunta in Cielo di Ariano Irpino, San Sossio Baronia, Santa Maria della Neve in Morroni di Bonito, San Nicola Vescovo di Savignano Irpino, San Giovanni Battista di Carife, Madonna del Carmine in Ariano Irpino e San Giovanni Battista in Ariano Irpino, nonché della reliquia di San Nicola di Bari, incastonata in un medaglione di metallo.

L'oro votivo rubato fuso in lingotti

 Alcuni dei monili sono poi stati venduti e il ricavato, quantificato in circa 80mila euro, è stato trasferito all'estero. L'oro votivo, sottoposto ad operazioni di fusione, è stato recuperato solo in parte, ma vari gioielli e bracciali sono stati rinvenuti sia nella stanza occupata dalla religiosa ad Ariano Irpino sia sulla persona e nella stanza occupata in San Cesareo dove nelle more la suora era stata trasferita. Considerato il pericolo di fuga dell'indagata è stato emesso decreto di fermo, eseguito a San Cesareo. Il Gip presso il tribunale ordinario di Tivoli, valutata la gravità indiziaria del compendio probatorio prospettato dal pm di Tivoli, in sede di richiesta di convalida, ha ritenuto che ricorressero le esigenze cautelari del pericolo di fuga, di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato e, tenuto conto anche della confessione resa dall'indagata in sede di convalida del fermo, ha emesso il provvedimento degli arresti domiciliari.

Il vescovo di Ariano Irpino: "Addolorato"

 Il vescovo di Ariano Irpino, Sergio Melillo, autore nei mesi scorsi della denuncia che ha portato all'arresto della suora, si è detto "profondamente addolorato". Era stato lo stesso vescovo Melillo a denunciare i furti in tre parrocchie di Ariano Irpino e nelle chiese di Castel Baronia, San Sossio Baronia, Bonito, Savignano Irpino, Carife. La vicenda ha destato sconcerto e dolore nella comunità diocesana.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri