Dopo le offese, Musah è riuscito a farsi medicare ma è deciso a denunciare quanto subito alla direzione sanitaria della struttura
Musah Awudu, mediatore culturale di 37 anni, originario del Ghana, sarebbe stato oggetto di discriminazione razziale da parte di un’infermiera del Pronto Soccorso dell’Ospedale Rummo di Benevento. Come lui stesso ha denunciato attraverso Facebook e poi confermato alla testata Anteprima24.it, l'operatrice lo avrebbe insultato per il colore della sua pelle mentre era in attesa di ricevere delle cure dopo essersi ferito a causa di un incidente domestico.
L'infermiera avrebbe urlato al ragazzo: “Perché sei venuto in Italia, tornatene in Africa”. Quando poi il paziente ha chiesto di essere curato la donna avrebbe minacciato: “Se parli ancora chiamo la polizia”. Inutili i tentativi dei colleghi di rabbonire l'operatrice che ha aggiunto: “Ecco perché voto Salvini Andate via dall’Italia. Viva Salvini”.
Dopo gli insulti, Musah è riuscito a farsi medicare ma è deciso a denunciare quanto subito alla direzione sanitaria: “Io lavoro qui a Benevento con la Caritas, conosco i miei diritti e merito il rispetto e le cure come tutti. Non è la prima volta che accade questo all’Ospedale Rummo dove porto dei ragazzi a farsi visitare. Sono episodi che rovinano l’immagine degli italiani, dell’ospedale e degli infermieri che lavorano con professionalità. Sono tre, quattro infermieri che appena vedono qualcuno dal colore della pelle diverso ti trattano con disprezzo”.
"Vorrei abbracciarla, Benevento è una città buona" - "Il post è stato uno sfogo, non immaginavo, né era mia intenzione, sollevare un polverone. Cosa vorrei dire all'infermiera che mi ha offeso? Vorrei incontrarla, guardarla negli occhi e abbracciarla. Sono convinto della sua buona fede e che il suo è stato un gesto di stizza. Null'altro". Getta acqua sul fuoco Musah, il mediatore culturale trentasettenne, di origine ghanese.
"L'infermiera sarà stata stressata" - "Credetemi - dice il mediatore culturale ghanese - non voglio accendere i riflettori sulla vicenda, anche perché Benevento è una città piccola: sto ricevendo solidarietà da tantissimi amici ma anche da tanta gente che non conosco e che condanna l'episodio". "Sono certo - continua Musah - che l'infermiera avrà detto quelle cose forse perché stressata dal turno di lavoro, dopo ore trascorse a soccorrere malati. Già ieri sera, dopo l'episodio, i sanitari dello stesso ospedale che operavano al pronto soccorso mi hanno quasi 'coccolato', ma per me era finita lì".