A “Pomeriggio Cinque” le parole di Franco e Pina Gaglione: "Non crediamo all'ipotesi dell'aggressione, ci dissociamo dalle frasi omofobe attribuite a noi e a nostro figlio"
"Eravamo preoccupati per Paola, ma non per le sue scelte sentimentali e sessuali". Sono le parole dei genitori di Maria Paola Gaglione, Franco e Pina che in una lettera alla redazione di "Pomeriggio Cinque" smentiscono le ostilità nei confronti della figlia e del suo compagno Ciro, per motivi legati al loro orientamento sessuale. "Sentivamo il pericolo - scrivono i due - per la frequentazione con una persona a nostro avviso poco affidabile. La nostra critica era alla persona mai all’orientamento sessuale e il tempo ci dirà se le nostre preoccupazioni erano fondate".
Franco e Pina prendono le difese del figlio Michele attualmente in carcere, dopo la morte della sorella, con l'accusa di omicidio preterintenzionale. "Nessun processo o sentenza potranno guarire la nostra ferita, non abbiamo creduto all’ipotesi dell’aggressione e non ci crederemo mai perché conosciamo Michele e il suo amore per Paola".
"Ci dissociamo dalle frasi omofobe attribuite a noi e a nostro figlio. Nella nostra famiglia umile e cristiana - spiegano i Gaglione - non c’è stato mai posto per l’odio verso il prossimo e a maggior ragione non c’è spazio per l’odio e per la discriminazione per motivi sessuali". "Adesso - concludono marito e moglie - chiediamo di rispettare le nostre lacrime".