a "Pomeriggio Cinque"

Caivano, la lettera di Michele dal carcere: “Maria Paola per me era come una figlia”

A “Pomeriggio Cinque” le parole del fratello della 18enne: “Volevo solo portare mia sorella a casa”

17 Set 2020 - 18:28

"Ho perso un pezzo del mio cuore: la mia sorellina. Tu lo sai che per me era come una figlia, dato che papà non è stato sempre presente". Michele Gaglione, parla dal carcere e scrive una lettera al fratello Giovanni. "Quello che è successo quella sera non era minimamente nelle mie intenzioni - scrive Michele nella lettera riportata da "Pomeriggio Cinque" - volevo soltanto fermarli per portare mia sorella a casa, nella casa dove è cresciuta insieme a noi della famiglia". 

Michele è in carcere accusato di omicidio preterintenzionale per aver provocato l'incidente in scooter nel quale è morta la sorella Maria Paola, di 18 anni. "Questa cosa non me la potrò mai perdonare - continua il 30enne che spiega di non avere nulla contro le persone omosessuali - il mio era un no per una persona che frequenta ambienti e persone poco affidabili". Michele si riferisce a Ciro Migliore, il ragazzo trans con cui Maria Paola aveva una relazione che non è mai stata accettata dalla famiglia. 

"Spero che tutto questo finisca molto presto - conclude Michele - i media mi stanno massacrando".

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