I carabinieri lo hanno rintracciato in un appartamento in provincia di Napoli. "La giustizia ha vinto", ha commentato il ministro Alfano
Il 24enne Umberto Accurso, appartenente al clan camorristico "Vanella-Grassi" e inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi, è stato arrestato in un appartamento di Qualiano, in provincia di Napoli. E' considerato il responsabile della sparatoria contro la caserma dei carabinieri di Secondigliano del 20 aprile. "Oggi è una bellissima giornata - commenta il ministro dell'Interno, Angelino Alfano -. La giustizia ha vinto".
Accurso, latitante dal 2014, è stato bloccato dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli. La faizone da lui capeggiata, la Vanella-Grassi, è quella dei cosiddetti "girati" che anni fa entrarono in contrasto con il clan dei Di Lauro per il controllo delle attività illecite nella zona.
Il nome del boss appena arrestato fu fatto subito dopo la sparatoria contro la caserma di Secondigliano, quando gli investigatori avviarono le indagini per identificare chi avrebbe potuto ordinare di colpire quell'obiettivo. A carico di Accurso, nonostante la sua giovane età, c'erano già quattro ordinanze di custodia cautelare. I carabinieri da tempo erano sulle sue tracce ed erano sicuri che non fosse molto lontano dal quartiere di Secondigliano. Una volta identificato l'appartamento di Qualiano, gli investigatori hanno circondato il palazzo, togliendo ad Accurso ogni possibilità di fuga. L'appartamento, super accessoriato e dotato di vari comfort, come un gigantesco televisore a schermo piatto da 55 pollici, era protetto da una porta blindata che i carabinieri hanno dovuto abbattere.
Al momento della cattura, Umberto Accurso non aveva armi ma solo una pistola giocattolo con il tappo rosso. I carabinieri nell'abitazione non hanno trovato né documenti né denaro. Una volta che ha capito di essere in trappola, Accurso si è rifugiato in una stanza. Raggiunto dai militari, si è lasciato ammanettare e portare via senza opporre resistenza.