"FINITO UN INCUBO"

Camorra, il Tribunale del Riesame dice no all'arresto del deputato Cesaro

Napoli, accolta la richiesta del legale. Contro il parlamentare accusa di concorso esterno e di turbativa d'asta

16 Ago 2014 - 13:32
 © ansa

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Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l'ordinanza di custodia nei confronti del deputato di Forza Italia, Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia di Napoli. Per lui era stata avanzata richiesta d'arresto alla Camera dei deputati, ma i giudici del Riesame hanno accolto la domanda di annullamento del suo legale. L'accusa contro di lui è di concorso esterno in associazione camorristica e turbativa d'asta.

"E' finito un incubo, sono stati anni terribili", ha commentato Cesaro. "Sono sempre stato sereno e ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Quando mi hanno dato la notizia al telefono mi sono commosso". La richiesta di annullamento dell'ordinanza era stata presentata dall'avvocato Vincenzo Maiello.

Il provvedimento restrittivo, la cui esecuzione era sospesa in attesa della decisione del Parlamento, è stato annullato per carenza di gravi indizi di colpevolezza. Cesaro è stato coinvolto in una vicenda giudiziaria che riguarda presunte irregolarità in appalti del Comune di Lusciano (Caserta) dalla quale sarebbero emersi rapporti tra Cesaro e il clan dei Casalesi. Nei giorni scorsi il Riesame aveva disposto la scarcerazione dei fratelli Aniello e Raffaele.

L'inchiesta, basata in particolare sulle rivelazioni di collaboratori di giustizia, si riferisce a una vicenda del 2004 e in particolare a due gare di appalto bandite dal Comune di Lusciano, in provincia di Caserta. Gare condizionate, secondo gli inquirenti, dal clan dei Casalesi, e che riguardavano la costruzione del Pip, area del Piano insediamenti produttivi, e di un impianto sportivo.

I fratelli Cesaro, secondo la ricostruzione dell'accusa, avrebbero estromesso un concorrente facendo sapere al gruppo camorristico dei Bidognetti di essere disponibili a versare al clan una tangente di importo superiore rispetto a quella proposta dall'altro imprenditore. I retroscena sulle gare d'appalto furono rivelati ai magistrati della Dda fa due pentiti: Luigi Guida, per anni braccio destro del boss Francesco Bidognetti, e Gaetano Vassallo, imprenditore legato al clan. Le richieste di misure cautelari, avanzate dalla procura due anni e messo fa, furono emesse il 23 luglio.

L'avvocato di Cesaro: "Dal Riesame una lezione di imparzialità" - "In relazione a una vicenda turbata dalle pressioni e dai condizionamenti alimentati dal circuito mediatico i giudici del riesame hanno offerto una lezione di indipendenza e imparzialità riconoscendo la fondatezza delle ragioni di innocenza dell'onorevole Luigi Cesaro, oscurate da accuse contrarie alla verità e al diritto". Così il difensore di Cesaro, l'avvocato Maiello, commenta la decisione, concludendo: "Siamo felici di aver concorso a restituire a Luigi Cesaro l'onore personale e la piena agibilità delle sue funzioni di parlamentare".

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