ACCUSA DI ESTORSIONE

Camorra, nuovi guai per Cosentino Arrestato insieme ai due fratelli

Le manette sono scattate nell'ambito di un'inchiesta sulla vendita di carburanti nella provincia. Per lui le accuse sono di estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica

03 Apr 2014 - 16:43
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I carabinieri di Caserta hanno arrestato l'ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino nell'ambito di un'inchiesta sulla vendita di carburanti nella provincia. Per lui le accuse sono di estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica. Nella stessa operazione sono stati arrestati anche i fratelli di Cosentino, Giovanni e Antonio.

Camorra, nuovi guai per Cosentino Arrestato insieme ai due fratelli

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L'indagine è partita nel 2011 dalla denuncia del titolare di una stazione di servizio: Nicola Consentino insieme ai fratelli, attraverso l'attività svolta dalle società "Aversana Petroli", "Aversana Gas" e "IP Service", e con l'aiuto di dirigenti pubblici e di funzionari della società petrolifera Kuwait Petroleum Italia (Q8), avrebbero ottenuto illecitamente il rilascio di permessi e licenze per la costruzione nuovi impianti.

Inoltre sempre grazie alla medesima rete di conoscenze e amicizie avrebbero, attraverso atti amministrativi illegittimi, impedito o rallentato la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti.

Arrestato anche fratelli del boss Zagaria - L'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Nicola Cosentino, emessa dal gip di Napoli su richiesta dei pm Antonello Arbituro, Francesco Curcio e Fabrizio Vanorio, fa parte di un insieme di 13 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tra cui Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli di Michele, boss del clan dei Casalesi.

Le tredici misure cautelari - Nicola Cosentino ed i fratelli Antonio e Giovanni sono destinatari con altre tre persone, Michele Sagliocchi, Pasquale e Antonio Zagaria, di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due Zagaria, fratelli del superboss dei Casalesi Michele, erano già detenuti.

Altre sette misure restrittive, agli arresti domiciliari, sono state eseguite nei confronti di Luigi Letizia, funzionario della Regione Campania; Vincenzo Schiavone, Giacomo Letizia e Vincenzo Falconetti, funzionari dell'ufficio tecnico del Comune di Casal di Principe; Giovanni Adamiano e Bruno Sorrentino, dipendenti della Kuwait Petroleum Italia; Enrico Reccia, coinvolto in relazione a un tentativo che sarebbe stato messo in atto da Giovanni Cosentino per screditare un concorrente in affari della propria famiglia.

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