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Diciannove persone del clan camorristico dei Belforte sono finite in manette nel Casertano con l'accusa, a vario titolo, di scambio elettorale, estorsione, detenzione e spaccio. In occasione delle elezioni regionali della Campania del 2015 avrebbero imposto ai candidati, per l'affissione dei manifesti, una ditta riconducibile alla moglie del boss e avrebbero condizionato il voto favorendo i candidati disposti a pagare il clan.