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Coronavirus, Ranieri Guerra (Oms): "Tifosi del Napoli sciagurati"

Il direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità sui caroselli in città dopo il trionfo in Coppa Italia: "In questo momento non ce lo possiamo permettere". Il sindaco De Magistris: "Dopo una vittoria contro Sarri e Higuain chi poteva pensare che i napoletani rimanessero in casa?"

18 Giu 2020 - 17:39

"Sciagurati! In questo momento non ce lo possiamo permettere, per fortuna è accaduto a Napoli, dove governatore e sindaco hanno messo in atto misure rigide e l'incidenza del virus è più bassa che altrove. Fa male vedere queste immagini. Ricordo quanto ha contato la partita dell'Atalanta all'inizio dell'epidemia". Lo ha detto Ranieri Guerra (Oms), criticando duramente i caroselli di mercoledì notte dopo la vittoria della Coppa Italia.

I timori di Guerra - Dopo aver ricordato l'incidenza della partita di Champions tra Atalanta e Valencia, giocata a Milano il 19 febbraio, Guerra ha detto: "Non vorrei che si ripetesse proprio ora, che il Comitato Tecnico Scientifico ha cercato di accogliere le proposte del Figc". 

De Magistris difende i tifosi - "Mercoledì sera ha vinto il contagio della felicità", ha invece detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris in relazione ai festeggiamenti dei tifosi dopo il trionfo della squadra di Gattuso sulla Juventus di Sarri. Il sindaco ha poi aggiunto: "Vista l'impossibilità di andare allo stadio, tema su cui si dovrebbe riflettere perché con le dovute attenzioni e distanziamenti si potrebbe andare, solo chi non conosce Napoli può pensare che dopo una vittoria contro la Juventus di Sarri e di Higuain, i napoletani sarebbero rimasti in casa a esultare tra le quattro mura". 

Coppa Italia al Napoli, caroselli e fuochi d'artificio nella città partenopea

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"A Napoli ormai contagio zero" - "Questo non significa che in città c'è superficialità anche perché ormai dai primi di giugno a Napoli c'è contagio zero e mercoledì sera in piazza c'erano solo napoletani", ha aggiunto. L'ex pm si è comunque detto amareggiato per alcuni atti di danneggiamento registrati a beni monumentali come la cosiddetta Fontana del Carciofo in Piazza Trieste e Trento.

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