Davide Bifolco, folla e lacrime alla camera ardente del giovane: venerdì i funerali
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Negozi chiusi per lutto in memoria del 17enne ucciso da un carabiniere durante un inseguimento, dopo un alt non rispettato
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La bara bianca di Davide è rimasta aperta a lungo prima di essere coperta da un vetro. Nella camera ardente, allestita nel teatro della chiesa della Medaglia miracolosa, nel Rione Traiano, in tanti sono arrivati a dare l'ultimo saluto al ragazzo ucciso una settimana fa da un carabiniere al termine di un inseguimento, dopo un alt non rispettato.
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Solo giovedì mattina la Procura ha dato il via libera per il dissequestro della salma, dopo che era stata sottoposta agli esami di rito. L'arrivo del corpo nella camera ardente è stato accolto da applausi e pianti. I funerali si terranno venerdì nella chiesa del Rione, costruito negli anni Settanta e caratterizzato per lo più da case popolari. A celebrarli sarà don Lorenzo Manco, arrivato nella parrocchia da un mese appena.
Accanto alla bara è rimasta la madre Flora, accompagnata dalla sorella, insieme con il marito che da lì non vuole allontanarsi. "Sta piovendo in paradiso, ora arrivi ed esce il sole perché tu porti il sole", dice papà Gianni, parlando con il figlio al quale raccomanda di "fare il bravo una volta arrivato lassù e non litigare con nessuno".
Intorno ci sono gli amici, fiori bianchi, una foto del diciassettenne, quella portata in corteo nei giorni scorsi dagli abitanti del quartiere. E proprio gli abitanti ancora oggi chiedono "giustizia". Ai piedi della bara, ci sono fiori bianchi e uno striscione: "Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino di porti in alto a danzare con le stelle. Davide Bifolco vive".
Fuori c'è tanto silenzio. Le serrande dei negozi sono abbassate in segno di lutto. Sui cancelli della chiesa sono stati affissi due striscioni. Uno dei due ha ai lati due grandi foto del ragazzino e la scritta "Spegni le luci accendi le stelle". I ragazzi del rione hanno indossato t-shirt con scritte dedicate a Davide. "Non spegni il sole se gli spari", è una delle frasi. E sui motorini, sui vetri delle macchine, in molti hanno attaccato un adesivo: "Davide vive".
Preghiere fino a mezzanotte, poi accanto alla bara resteranno solo i familiari. Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso napoletano al quale hanno sparato prima della finale di coppa Italia Fiorentina-Napoli e morto dopo quasi due mesi di agonia, ha annunciato che parteciperà alle esequie di Davide. "Anche se sono situazioni diverse, la mamma di Davide è come me - afferma - una madre alla quale hanno strappato un figlio. Ora sento di volerla sostenere dandole la mia solidarietà". L'ultima notte, l'ultima veglia. Poi, i funerali chiuderanno il primo atto di una vicenda che ha scosso la vita del popoloso rione di periferia. E allora, parleranno solo gli atti dell'inchiesta della magistratura.