NIENTE DA FARE

Di Sarno, respinta la scarcerazioneLa madre invoca ancora il Colle

Non accettata l'istanza di differimento della pena chiesta da Vincenzo Di Sarno. Il giudice: "Rifiuta le cure, disposto il trasferimento in ospedale". Maria Cacace: "Mio figlio è allo stremo delle forze"

16 Gen 2014 - 15:08
 © ansa

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Il magistrato di sorveglianza di Napoli ha rigettato la richiesta di differimento pena presentata da Vincenzo Di Sarno, in carcere a Poggioreale nonostante le gravi condizioni di salute, per il quale era intervenuto Napolitano, auspicando la sospensione della pena. Il giudice accusa: "E' lui a rifiutare le cure" e dispone il ricovero. Ma la mamma del detenuto non si arrende e torna a chiedere aiuto al Colle: "Mio figlio è allo stremo".

I magistrati: "E' lui a rifiutare le cure" - Rigettando l'istanza, il giudice Rosa Labonia ha rilevato che "non vi sono i presupposti per l'adozione di un provvedimento d'urgenza" dal momento che il soggetto non appare in immediato pericolo di vita e, peraltro, "rifiuta la terapia propostagli". Di Sarno sarò quindi condotto in un ospedale "da individuarsi repentinamente a cura dell'amministrazione penitenziaria, sia sulla base della specializzazione oncologica della struttura, sia della rapida disponibilità al ricovero".

Il giudice osserva inoltre che Di Sarno viene costantemente monitorato in carcere e che sono stati già richiesti per lui una serie di esami specialistici. Conclude tuttavia di ritenere "opportuno" il ricovero per poter "effettuare un monitoraggio completo sulle effettive condizioni di salute del condannato, possibile solo in ambiente ospedaliero".

La mamma: "Mio figlio sia curato, Napolitano ci aiuti" - Alla notizia la signora Maria Cacace, la mamma di Di Sarno, dice che il trasferimento in ospedale di suo figlio è "un inizio importante" perché "su tutto quello che chiedo è che venga curato". Ma aggiunge anche: "Se rifiuta la terapia è perché non ce la fa più". E poi, dice soprattutto che "non ha perso ancora la speranza" di una soluzione per il caso di suo figlio. E, ancora una volta, si rivolge al Capo dello Stato: "Solo lui può aiutarci". Sulle condizioni del giovane poi spiega: "Vincenzo è allo stremo. Come fanno i magistrati a non capirlo? Pesava 115 chili e ora ne pesa 53. Sta bene secondo voi?". E ancora: "Non mangia più, si sta consumando giorno dopo giorno, è al collasso. Doveva andare in ospedale già un mese fa".

Ha un cancro al midollo - Di Sarno, napoletano, 35 anni, ha un tumore al midollo ed è recluso a Poggioreale da 4 anni: deve scontarne sedici per l'omicidio di un extracomunitario a seguito di una lite. Ha già subito due interventi chirurgici, una alla testa e uno alla colonna vertebrale, che però non hanno debellato il male.

Recentemente ha chiesto la grazia al presidente Napolitano arrivando al punto di preferire provocatoriamente l'eutanasia alla morte in carcere. Il Capo dello Stato è intervenuto augurandosi che "sia l'esame della richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena, sia la procedura per la grazia, siano condotte in tempi commisurati alla gravità delle sue condizioni di salute". Il Quirinale aveva quindi contattato l'Ufficio del Garante diritti dei detenuti della Campania per attivare dinanzi alla magistratura di sorveglianza, la richiesta di sospensione. Richiesta però rigettata dal magistrato di turno.

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