Don Diana, "non fu sacrificio inutile" La sorella: "Da lì il cambiamento"
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Il sacerdote ucciso in agguato di camorra venti anni fa è diventato il simbolo della lotta alla criminalità. Corteo a Casal di Principe. Alla Camera il ricordo di Renzi: tutta l'Aula si alza in piedi
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Oltre 5mila ragazzi delle scuole medie e superiori e della parrocchie della diocesi di Aversa hanno sfilato in corteo a Casal di Principe (Caserta), nel ventennale dell'uccisione del sacerdote don Giuseppe Diana, vittima di un agguato della camorra. "Il sacrificio di don Giuseppe - ha ricordato la sorella Marisa - non è stato inutile, è servito a innescare il cambiamento e oggi è un simbolo della lotta alla criminalità organizzata".
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La Camera in piedi per applaudire don Diana - Tutta l'Aula della Camera ha tributato un applauso unanime in memoria di don Diana quando il presidente del Consiglio Matteo Renzi ne ha ricordato il sacrificio per mano della camorra.
Autorità e gente comune al corteo del ricordo - Il lungo corteo per onorare don Diana ha percorso le strade di Casal di Principe fino al piazzale del cimitero. C'era anche il presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, con i sindaci di Afragola e Casavatore e i commissari prefettizi di Casal di Principe e dei Comuni sciolti per sospetto di infiltrazione camorristica.
L'omaggio davanti alla casa di don Peppe - Davanti alla casa di don Giuseppe Diana il corteo si è fermato ed ha applaudito a lungo. I ragazzi hanno scandito diversi slogan, tra cui "Don Peppe, uno di noi". Affacciata al balcone l'anziana madre del sacerdote, Iolanda, 80enne, salutata don Luigi Ciotti, animatore di Libera.