Coronavirus, in 30 su bus di Milano non scendono agli avvisi dell'autista: è polemica in vista del 4 maggio
© Facebook / Tranvieri di Milano
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A bordo centinaia di persone che non rispettavano le norme sul distanziamento sociale. Ma l'Ente autonomo Volturno replica: "Il problema solo per un treno"
Centinaia di passeggeri sono stati "costretti a viaggiare ammassati a bordo del treno della ferrovia Cumana che collega l'hinterland di Napoli con il capoluogo" senza rispettare il distanziamento sociale imposto per la fase 2 dell'emergenza coronavirus. Lo denuncia in una nota l'Esecutivo Provinciale di Napoli USB Lavoro Privato, parlando di "una situazione drammatica in barba alle linee guida emanate del ministero dei Trasporti e Infrastrutture".
Il treno è partito da Licola verso le 7 e giunto nella stazione di Montesanto alle 7:50. L'Esecutivo Provinciale di Napoli USB Lavoro Privato invita l'Eav ad adottare un piano per fronteggiare in modo concreto la fase 2: "Ripristinare l'intero servizio, oggi al 60%, per ridurre gli assembramenti" e "richiamare in servizio i lavoratori in cassa integrazione per contingentare gli ingressi nelle stazioni, regolare i flussi e per vigilare".
Eav: "Il problema solo per un treno" - Ma dall'Ente autonomo Volturno arriva la precisazione: "La situazione è risultata regolare e compabitile con le norme sanitarie sul trasporto pubblico su tutte le linee. Un problema si è generato soltanto su un treno della Circumflegrea delle 7. Il treno, a una sola composizione, accoglie normalmente e nel rispetto delle norme 400 persone. La capienza massima prevista per garantire il distanziamento è di 100 persone su quel treno che, lungo il percorso, si è affollato arrivando a contenere quasi 180 persone, la metà di quelle che porta normalmente. Stiamo monitorando la situazione e da martedì quel treno sarà rafforzato con una doppia composizione".
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