L'ufficio tecnico aveva rigettato le controdeduzioni ed era scattata l'ordinanza di abbattimento. Il genitore del vicepremier avrebbe potuto presentare ricorso al Tar ma ha provveduto di tasca sua a buttarle giù
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Antonio Di Maio, padre del vicepremier Luigi, ha provveduto, come ordinato a gennaio dal Comune, ad abbattere tre manufatti abusivi realizzati su un terreno in comproprietà con la sorella a Mariglianella, nel Napoletano. L'ufficio tecnico del Municipio aveva rigettato parte delle controdeduzioni presentate dal padre del ministro del Lavoro, ed era così scattata l'ordinanza di abbattimento.
In particolare, nella relazione dell'ufficio tecnico, si riteneva che solo uno degli iniziali quattro manufatti ritenuti abusivi, fosse stato realizzato prima del 1967, quando è entrata in vigore la legge sull'edilizia. Nelle controdeduzioni Antonio Di Maio aveva ammesso l'abuso edilizio di quella che un tempo era una stalla poi resa abitabile. I proprietari avrebbero potuto presentare ricorso dinanzi al Tar, ma nei giorni scorsi il papà del leader pentastellato ha provveduto all'abbattimento degli abusi.