Tanti gli utenti che continuano a infangare la memoria della 31enne che si è tolta la vita per i video hard virali. Per fortuna le tante segnalazioni portano alla rimozione dei contenuti
Tiziana Cantone è rimasta vittima di quello che tecnicamente si chiama "revenge porn", la diffusione online di video hard da parte di un ex partner o di un nemico a scopo di vendetta o ritorsione. Due anni fa circolarono sulla Rete ben sei clip che la ritraevano durante rapporti intimi. Impossibile contenere la slavina di commenti offensivi che da quel momento la travolse. Inutile anche la rimozione dei contenuti lesivi della sua reputazione ordinata da una sentenza tardiva, che in più la condannava a pagare 20mila euro di spese legali perché la giudicava consenziente.
La macchina dell'odio - In origine i filmanti osé erano stati inviati a due fratelli, a un utente di Facebook e a un quarto uomo. Alla fine di aprile dello scorso anno uno dei video era comparso su un portale hard, seguito dopo poco dagli altri. Viaggiarono soprattutto via Whatsapp poiché i maggiori social network bloccano la circolazione di materiale hard esplicito. Tutti i dati della donna, dal nome alla sua storia, divennero di dominio pubblico e lei si trasformò in bersaglio facile per i cosiddetti haters. Nel mirino finì soprattutto la frase pronunciata durante le effusioni "Stai facendo un video? Bravo": divenne un "meme" oggetto di mille insulti e sberleffi.
I nuovi insulti - Ma le offese alla Cantone non si sono fermate nemmeno dopo il suicidio, insinuandosi nei tanti gruppi Facebook nati in queste ore per ricordarla: tra i commenti pacifici e le preghiere, sono proliferati anche gli epiteti pesanti e il turpiloquio. Per fortuna, però, la rete non è fatta solo di haters e tanti utenti si sono mobilitati per segnalare alla piattaforma l'inammissibile violenza verbale di alcuni messaggi. Così Facebook sta provvedendo man mano alla rimozione di tali contenuti indegni.
Tra i commenti che hanno più acceso l'indignazione, c'è l'uscita di Francesco Capozza, giornalista già portavoce di Gianfranco Fini, attuale vice presidente del Corecom delle Marche, che ha commentato così la morte di Tiziana: "Scusatemi, attaccatemi pure, ma io non posso concepire il suicidio di per sé, ancor meno se una vacca che si fa video hot poi arriva a tanto". Salvo poi, in piena bufera, fare marcia indietro: "Ritengo di avere usato impropriamente un termine offensivo e me ne scuso".
Un musicista dell'orchestra sinfonica di Salerno ha usato Facebook per un post pesantissimo: "Ti è piaciuto zocciliare e farti guardare?!? Adesso non ti resta che da un foulard penzolare...stai facendo il video?!? Brava...ahahahahah Spero che da domani tutte quelle come lei facciano la stessa fine!!! Tutte da un foulard a penzolare!!!". Ha rimosso quasi immediatamente il testo, ma sono scattate subito la denuncia del web e la lettera di licenziamento da parte dell'ente musicale.