LA CONFERMA DEL PERITO

Irpinia, bus in scarpata: guasto meccanico provocò blocco dei freni

Durante il processo in corso ad Avellino il perito ha sottolineato che il guasto non è direttamente collegabile alle condizioni generali di manutenzione dell'automezzo. Nell'incidente morirono 40 persone

03 Feb 2017 - 16:04

Fu un guasto meccanico a determinare la compromissione dell'impianto frenante del bus che il 28 luglio del 2013 precipitò dal viadotto Acqualonga dell'A16 Napoli-Canosa, in Irpinia, provocando la morte di 40 persone. Lo ha confermato durante il processo in corso ad Avellino l'ingegnere Alessandro Lima, incaricato dalla Procura di redigere una perizia per stabilire le cause che determinarono il drammatico incidente.

Nella sua deposizione, il perito ha ribadito che "il bus, qualche chilometro prima del viadotto, subì la rottura del giunto cardanico e la conseguente perdita dell'albero di trasmissione, che a sua volta determinò il blocco dell'impianto frenante".

Un guasto, è stato anche sottolineato, non direttamente collegabile alle condizioni generali di manutenzione dell'automezzo ("non al meglio", ha sottolineato Lima) che aveva già percorso oltre 800mila chilometri. La prossima udienza, davanti al collegio presieduto da Luigi Buono, è fissata per il 17 febbraio.

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