IL CONTRATTACCO

Ischia, D'Alema: "Non c'entro" Pm: 87mila euro alla sua azienda

"Quattro bonifici alla sua fondazione, gli compravamo pure il vino e i libri". Secondo l'ex premier la vicenda "delegittima la magistratura"

01 Apr 2015 - 16:47
 © ansa

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Versamenti per 87mila complessivi, spalmati in tre anni. Sarebbero questi i crediti registrati dall'azienda "La Madeleine" di Massimo D'Alema per le forniture ordinate dalla Cpl Concordia. L'ex premier si ribella all'inserimento del suo nome nell'ordine d'arresto per le presunte tangenti a Ischia. "Con quale ragione lo hanno fatto?", dice in un'intervista al "Corriere della Sera". Parla di "un'ipotesi di reato, tutta da dimostrare, in cui io non c'entro".

I soldi alla Fondazione - L'inchiesta ha rivelato che la coop Cpl Concordia ordinava annualmente il vino all'azienda "La Madeleine" di Massimo D'Alema. Nelle conversazioni intercettate nel marzo del 2014 Francesco Simone, che curava le pubbliche relazioni della Cpl, parla con una dipendente di "Italianieuropei" per l'acquisto di 500 libri di D'Alema da presentare a Ischia. Nel corso della telefonata si dice "disposto a pagare cifra piena se i soldi vanno alla Fondazione" oppure, in alternativa, andrebbe bene anche uno sconto del 10%. La dipendente risponde che il pagamento sarà diretto e così si accordano per la fornitura dei volumi. Ma non solo: "anche del vino, uniamo l'utile al dilettevole".

Le duemila bottiglie - Le indagini dei carabinieri del Noe, però, rivelano che le bottiglie di spumante e di vino rosso acquistate tra 2013 e 2014 sono duemila, per un valore complessivo di 22.500 euro. Tutto questo va sommato a tre bonifici da 20mila euro l'uno diretti alla Fondazione e al corrispettivo per le copie del volume "Non solo euro". Totale finale: 87.300 euro.

D'Alema: "Non delegittimo nessuno" - "Io non delegittimo nessuno", chiarisce D'Alema, ma "credo che l'organo di autogoverno della magistratura, il Csm, ma anche l'Associazione magistrati, dovrebbero esercitare una maggiore vigilanza affinché certe misure non siano superate e la magistratura non si delegittimi da sola. Non ritengo legittimo un uso delle intercettazioni come quello che è stato fatto nei miei confronti".

"Accertamenti a spese dei contribuenti" - Ricorda che "un pm ha dovuto risarcirmi per i tempi troppo lunghi di accertamento della verità, a spese dei contribuenti". Quanto all'acquisto delle duemila bottiglie di vino da parte della cooperativa rossa Cpl Concordia, "mi scusi ma mi viene da sorridere: se i pm vogliono acquisire agli atti una buona guida enologica scopriranno che i nostri spumanti sono segnalati tra i migliori, ed è notorio che in occasione delle festività le aziende ne acquistano in quantità per regalarli. Li abbiamo venduti e fatturati, concedendo la possibilità di pagare quattro mesi dopo: siamo noi che abbiamo fatto il favore alla cooperativa".

"Era solo un consiglio d'acquisto" - L'acquirente ha detto che fu D'Alema a chiedere di comprare, ma anche qui la replica è pronta: "In generale consiglio a tutti di comprare il nostro vino. Spero non sia un reato grave... Ho sentito anche dire che siccome io sono una persona nota c'è chi compra per simpatia e questa sarebbe concorrenza sleale. Ma vale anche il contrario: c'è chi non compra per antipatia. Dov'è il reato?".

I libri - L'ex premier spiega anche l'acquisto dei libri, "legato a una presentazione in concomitanza con un'iniziativa elettorale a favore di Ferrandino candidato alle europee 2014: rientra nei finanziamenti che noi raccogliamo per la fondazione Italianieuropei, associazione culturale che pubblica una rivista prestigiosa e svolge molte iniziative importanti. Tutte alla luce del sole, come le donazioni, regolarmente messe a bilancio".

D'Alema rimanda al mittente anche le questioni di opportunità politica che emergono dalle indagini, come capitato a Lupi. "Premessa la mia totale solidarietà nei suoi confronti, credo che ci sia un po' di differenza tra l'avere la responsabilità di un ministero e contemporaneamente rapporti con chi ottiene appalti e commesse e chi, senza incarichi istituzionali, continua a fare politica da privato cittadino". Già, e a raccogliere fondi per la fondazione Italianieuropei... D'Alema replica che, via il finanziamento pubblico dei partiti, se adesso di mette sotto accusa anche il finanziamento privato, cosa resterà?

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