L'azione faceva parte di una protesta contro le restrizioni anti-Covid decise dal governo
Due simpatizzanti dei "Movimenti Spontanei Popolari", il 51enne Ubaldo Pelosi e il 48enne Carmine Bassetti, sono stati arrestati all'alba dai carabinieri di Avellino. I due sono accusati di aver progettato, costruito e fatto esplodere l'ordigno che nel maggio 2020 provocò ingenti danni al centro per l'impiego di Avellino: l'attentato aveva lo scopo di contestare i provvedimenti anti-Covid del governo.
I reati addebitati a Pelosi e Bassetti sono particolarmente gravi: oltre alla circostanza aggravante per reati commessi per finalità di terrorismo o di
eversione dell'ordine democratico, gli inquirenti li ritengono responsabili di un atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, e della fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi.
I due aderirono all'iniziativa dei "Movimenti Spontanei Popolari", finalizzata a denunciare il presidente del Consiglio (all'epoca Giuseppe Conte) per "attentato contro la costituzione dello Stato, abuso d'ufficio e violenza privata" in relazione alle restrizioni introdotte dal governo per arginare la pandemia. Entrambi, infatti, il 30 aprile 2020, presentarono un esposto ai carabinieri di Avellino. Oltre all'ordigno piazzato al Centro per l'impiego, Pelosi e Bassetti avevano pianificato un'altra azione violenta che però non è mai stata portata a termine.