Antimo Giarnieri fu assassinato l'8 luglio 2020 al posto di Ciro Lucci, un pregiudicato: era lui il vero obiettivo del gruppo di Salvatore Barbato, boss dedito alla gestione del traffico di droga
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Uccise Antimo Giarnieri, 19 anni, per errore, confondendolo con Ciro Lucci, vero obiettivo della camorra. Per quell'omicidio, avvenuto l'8 luglio 2020 al Parco Smeraldo di Casoria (Napoli), è stato arrestato Tommaso Russo, legato al clan malavitoso di Salvatore Barbato. Il killer camorrista, quella notte, sparò e ferì anche un altro ragazzo, un minorenne, che riuscì a salvarsi nascondendosi dietro il suo scooter.
Gestione del traffico di droga - Il raid era stato deciso nell'ambito dei dissidi sorti per la gestione del traffico di droga nella piazza di spaccio intorno a Casoria. Russo è ritenuto legato al gruppo di Salvatore Barbato, alias "Totore o'can", secondo gli investigatori contiguo al clan Moccia, già detenuto per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il killer indossava pantaloncini neri e maglietta bianca, secondo i testimoni, che lo descrivono come alto e magro. Dopo un passaggio di controllo in auto, una Punto azzurra, Russo scende dal lato passeggero, estrae la pistola dal marsupio e comincia a sparare contro un gruppo di ragazzi. La metà dei proiettili esplosi, otto in tutto, raggiungono Antimo.
L'agguato di quella notte - Quattro colpi a distanza ravvicinata, dall'alto verso il basso. Letale si rivela una pallottola che perfora il fegato e trancia l'aorta toracica lasciando senza scampo il giovane, che cerca di difendersi sollevando un braccio per impedire che un colpo lo prenda alla testa. Antimo muore poco dopo all'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, dove viene portato anche un altro ragazzo, minorenne, anche lui raggiunto da un colpo, che però riesce a salvarsi nascondendosi dietro il suo scooter quando il killer comincia a sparare.
Il vero obiettivo - L'obiettivo vero era però Ciro Lucci, avverso al gruppo camorristico di Barbato. L'agguato era stato ripreso dai sistemi di videosorveglianza di un negozio nei pressi del luogo e le immagini hanno dato una grossa mano agli investigatori. Antimo frequentava abitualmente il Parco Smeraldo. Chi lo conosce lo definisce un ragazzo sereno, uno "fuori dalla dinamica delinquenziale", ma che aveva amicizie nel mondo dello spaccio della droga.
Il killer strappò l'orecchio a un pusher per costringerlo a pagare - L'assassino arrestato per l'omicidio di Giarnieri è noto per la violenza e la ferocia, secondo gli investigatori. In particolare, durante uno dei due episodi estorsivi che gli vengono contestati, uno tentato e l'altro consumato, il killer si spinse fino a strappare parte del padiglione auricolare a un pusher per costringerlo a pagare. Tutto dopo averlo minacciato "di fare il bravo" perché, nella zona, quella del Parco Smeraldo, da quel momento c'erano lui e "Totore o' cane" a comandare.